Dietro lo pseudonimo Cavalier troviamo Agnès, produttore svizzero autore (e fautore) di una delle migliori interpretazioni di deep house in circolazione.
Proprietario del marchio Sthlmaudio Recordings e attivo su etichette diverse con svariati moniker quali Benelli, Ray Valioso, Modeste e, appunto, Cavalier, “A Million Horses” rappresenta il suo terzo album e primo a nome Cavalier.
La collaborazione con Drumpoet Community risale all’ep “Ride ‘Em” del 2008, occasione che ha spinto l’etichetta svizzera a chiedere altro materiale ad Agnès per un successivo ep che, in tutta risposta, ha estratto dal suo cilindro magico qualcosa come quaranta nuovi brani.

Preceduto dall’omonimo ep (i cui sei brani sono tutti qui contenuti), “A Million Horses” presenta diciannove brani in totale che esplorano tutte le sfumature possibili del suono house e deep house, sempre in modo raffinato ed elegante.
Diciannove tracce che suonano profonde, avvolgenti, in qualche modo classiche, dotate di groove e calore, sempre scandite dalle battute regolari della cassa dalla battuta regolare, sistematicamente posta in evidenza.

La breve introduzione precede lo stacco netto, repentino, e “Kabardin” detta da subito le coordinate e la linea musicale, ponendo la sua house atmosferica come vetrina di altri diciassette episodi.
Dalle profondità di “Uzunyayla (Hallucinatory Narcosis)”, passando per la già nota “Napoletano” e le visione cupe di “Kaimanawa”, fino all’ipnosi di “Brumby (Low Pembina)”, il volume espresso da Agnès è deep house della miglior specie, lontana da molta della musica che viene riunita sotto questa definizione, che insieme al volume “Secretsundaze” è quanto di meglio i due mesi estivi per eccellenza ci hanno offerto: “A Million Horses” è un viaggio avvincente.