New York
Chicago
Detroit
Den Haag
Album Reviews /

Various Uno

  • Label / aquietbump
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 03/2012
  • Style / , ,
  • Rating /
    7/101
Uno

La aquietbump nasce come digital label in Italia, nel 2005 e copre uno spettro sonoro abbastanza ampio tra Trip Hop, Downtempo, Dub e derivati simili.
Una serie di relegasse prima di arrivare a questa raccolta di debutto in un elegantissimo digipack di colore bianco con logo stampato in rilievo e sticker applicato.

Il disco si compone di undici brani selezionati tra nuove promesse italiane (Dadub), vecchie conoscenze (Retina.it, Stewart Walker, Marco Messina) e molti nomi a me sconosciuti ma di sicuro interesse.

Si parte con i fraseggi ritmici jazzati in odor di dub di Peak con la sua “Postumi”, una linea delicata e fitta di nebbie che scorre e trasporta i suoi umori galleggiando sul disimpegnato suono del rullante.
I Dadub affondano con glaciazioni dub techno in un orgia di piccoli metalli, glitch e correnti sinistre in un brano che si dispiega lungo otto minuti di veleni.
Hyeronimus batte ancora sul versante dub rimanendo forse un po’ troppo classico, offrendo comunque una buona prova strutturale con l’unica pecca di non aggiungere molto alla materia.

Il brano di Jambassa è invece un interessante gioco sulle ritmiche con un retrogusto minimalista ben compensato dagli eccellenti incastri dei vari elementi percussivi. Un brano che oltretutto alleggerisce l’atmosfera finora cupa inserendo persino un raggio acido che subentra chiudendo per bene la costruzione del groove.

Para scende di nuovo nei meandri del dub spezzando la ritmica ed offrendo un interessante soluzione sonora fatta di toni alieni che ben si sposano il fitto background.
Kondens spinge ancora di più sull’architettura del ritmo, inventandosi soluzioni complicate ma allo stesso tempo molto fruibili .

Il veterano Stewart Walker offre un brano splendido, una sorta di breakbeat elettronico intorno al suono di una chitarra elettrica ed altri suppellettili, poi una leggera virata verso una forma più lineare con inserimento di piano ed ancora tanti indecifrabili suoni. Un graditissimo ritorno.

I Retina.it al solito in fortissima affondano sui bassi in un brano limpido e profondo caratterizzato da piccoli frammenti sonori brillanti e secche bordate di cassa. Sul finale l’ingresso delle risonanze metalliche ne arricchisce ancor di più il tutto.

Marco Messina (99 Posse, Resina) in un grande brano tra schratch soffusi, lirica femminile e ritmi delicati con il solo peccato di finire troppo presto.

Stefano Cocciolo in un brano cinematica dal titolo Gaza City che ben rende l’idea delle tensioni sociali che credo voglia rappresentare. Una serie di bordate elettriche, un suono che ben si presta e visioni di scenari pieni di difficoltà e che soltanto nel finale si rilassa in un accelerazione dub che ne scarica il corpo.

In chiusura il brano di Voodoo Tapes svela un reggae elettronico poco impegnativo e degna chiusura di una compilation molto interessante.

Redazione Written by: Pubblished: