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Decoside Reload

Decoside - Reload

Decoside è il progetto del torinese Giacomo Moscatello, techno-producer avviato dalla Stomafunk ed ora gravitante nell’orbita della concittadina Eclipsemusic.
Dopo l’uscita di tre Ep per una serie intitolata Re|Load ecco giungere una raccolta in doppio cd dove troviamo quello che sarà poi l’album e un secondo cd con una lista di remix da capogiro.
 
Sul primo CD troviamo la raccolta completa dei tre Ep pubblicati come Re|Load aggiunti di una bonus track: Disorder, che continua in quel lungo processo d’esplorazione dell’universo dub già ampiamente sondato nei tre vinili.
La sua è una forma compatta ed omogenea, un suono che tende ad evidenziare il dettaglio in mezzo ad una corrente oscura e nebbiosa. La ricerca è tutta votata all’atmosfera, vero “pallino” di ogni producer dub. A Decoside questo riesce benissimo, perché riesce a pensare il suo lavoro come fosse una suite ambientale.
Poi il suono muta, subendo influenze tanto dalle strutture techno detroitiane quanto dagli esperimenti teutonici targati Basic Channel negli anni ’90, altri capisaldi caratteristici di questo filone musicale che, diciamocelo, è sale per appassionati capaci di calarsi in una parte comunque molto difficile ed imperscrutabile.

Il rilascio del groove è forse il vero punto di forza dell’album, Decoside riesce a tessere una trama molto intelligente e capace di soddisfare tanto le teste più groovy quanto gli intancabili ricercatori di complessità.

Per farvi un idea provate ad ascoltare il quarto brano in scaletta, Reload 3, una costruzione magistrale nella quale l’intelaiatura ritmica confeziona un devastante groove 50% mente 50% gambe, riuscendo a rimanere in un contesto space oriented da pelle d’oca.

 The Nautilus Project prima e Fluxion poi mettono mano al primo brano: “Disorder”, il primo spedendola negli acquitrini putridi di qualche dimenticata periferia con un occhio particolare alle frequenze acidule, il secondo con un’empirica visione melodica che ne risolleva le sorti puntando dritto al paradiso.

Il secondo disco è una parata di remix d’eccezione con un roster di artisti da brividi.

Matt Thibideau sceglie il cielo e lo riscalda con il suo volo housey ultra avvolgente, poi è cruda realtà dalle tinte spacey del Graphic Dub di passEnger a solcare i cieli per collassare nelle fitte spire tribal di Najem Sworb.
Brandon Moeller aka Echologist apre i flussi all’acido e ci regala un paradisiaco squarcio di bassline che trafigge l’onda celestiale corrodendone la superficie. A resettare tutto ci pensa Atheus con il suo remix votato ad un classicismo dub che vede comunque grandi aperture groovey. Havantepe lavora di cesello sul ritmo offrendoci una versione ultra sofisticata con punte d’acido.
Edanticonf affonda sulla techno con un mood ipnotico infinito. Poi è di nuovo Havantape con una versione electro di Reload 6 che è un vero e proprio macigno!
P.Laoss si immerge nelle acque ci fa galleggiare il corpo dub. Martin Schulte chiude in una dimensione notturna e sofisticatissima questo monolitico lavoro che vede coinvolti artisti di grandissimo pregio.

Un album che rappresenta un nuovo vanto per l’Italia sotterranea che lavora con passione e devozione totale senza rincorrere alcun successo facile, alcun regalato applauso alcuna chiacchiera fuori posto offerta dagli avvoltoi che posano gli artigli quando intravedono la possibilità di uno spiraglio commerciale.

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