Ad un anno esatto di distanza dallo splendido Randomicon tornano i Retina.it con un nuovo album per la romana Glacial Movements, label in continuo crescendo che tiene ben fede al suo credo continuando a produrre lavori d’ascolto dalle coordinate ambient/drones eteree e solitarie.
Assistiamo quindi ad un cambio di registro anche per i Retina.it che per la stesura di questo album lasciano momentaneamente alle spalle tutto l’armamentario techno/minimalista/sperimentale che finora è sembrato essere il loro marchio di fabbrica per concentrarsi in questa nuova avventura sotto lo zero.
Il loro suono diventa così un crescendo crepuscolare basato sulla modulazione lenta e delicata di oscuri tappeti, sin dal brano d’apertura infatti è possibile immergersi in questa dimensione distorta dove i pads vengono sollecitati di tanto in tanto da riverberi elettronici più sofisticati, particelle d’acqua e gelidi vénti.
C’è continuità nel loro lavoro, un evoluzione dinamica che vede la materia addentrarsi in territori cosmic con la seconda, bellissima “Freezing the Fourth String”, un lavoro che strizza l’occhio a certa elettronica tedesca degli anni settanta grazie all’inserimento di un suono d’archi ed a synth acquatici che entrano ed escono sull’importante tappeto drones comunque intessuto nel sottofondo.
Ancora un picco nella successiva “Moonshine”, un raggio di sole a portare tenue calore al rigoglioso crescendo sensoriale, il suono cosmico che entra in orbita ed inizia a girare con un accordo di chitarra registrato e manipolato.
“Attrazione magnetica” riporta le coordinate dentro un binario isolazionista con i suoi undici minuti di drones, carrelli, cascate elettroniche, ruggiti e lunghi tunnel sotterranei. Un brano ipnotico e freddo ma al contempo cinematico.
Entra in gioco il suono del piano in “-32°F Porcelain , Metal & Ice”, altro brano che sembra voler prendere il volo nelle prime battute ma che poi rivela un anima psichedelica incentrata sulla ciclicità e sulla ricchezza degli elementi inseriti.
Il brano conclusivo “Descending Into Crevasse” (che da il titolo all’album) racconta in maniera precisa e fotografica la discesa nel crepaccio (Crevasse n.d.r.) tra i ghiacci. Il fondale oscuro in lontananza, negli abissi, un lungo viaggio nella paura, l’ignoto, il buio.
I Retina.it firmano un nuovo grande capitolo nella saga atmosferica della Glacial Movements. Dedicato a chi sa viaggiare.