Debutto eccellente per Saffronkeira, al secolo Eugenio Caria (nel CD i brani sono creditati nella scrittura a Francesca Sanna), musicista che ha trovato subito spazio su una delle etichette più importanti degli ultimi anni, la Denovali Records, label tedesca che si stà imponendo grazie ad un accuratissima selezione musicale che muovendosi attraverso generi non del tutto ortodossi e digeribili sta proponendosi con un estetica che riesce a spaziare dal Glitch al Jazz con assoluta padronanza, ed inoltre è riuscita in svariate occasioni a proporre soluzioni ibride di gran fascino.
Il lavoro di Saffronkeria è monolitico, oltre due ore e mezzo di musica divise in due CD con un packaging al solito curato ed elegante, un lavoro intitolato A New Life ma che in realtà contiene due sezioni distinte a loro volta in Old e New Life, rispettivamente CD1 e CD2.
Nella prima parte ci troviamo di fronte sette brani che sembrano volersi focalizzare su uno scenario ambient oscuro fatto di tappeti astratti, fumosi strati noise e da un forte apporto elettronico glitch dove il micro-suono sembra essere il soggetto portante. Minuscole schegge levigate che si inseriscono come lame nel corpo nebuloso facendolo sobbalzare in un intricato e “scattoso” movimento che in alcuni frangenti sembra prender le sembianze di “techno minimale” (Ethan e Preganancy), mentre altrove raggiunge profondità scientifiche (Symbiosi) sotto una serie di bordate metalliche, corde appena pizzicate e lamiere percosse, o ancora va alla ricerca di naturalistici paradisi (Intrepidation) in grado di stimolare tanto il corpo quanto la mente con un ritmo tribale ed una visione color arcobaleno.
Un disco che lascia trasparire l’impegno e la perseveranza nel lavoro, oltre che una serie di idee di fondo ben progettate e proposte.
Nel secondo Cd, New Life, entrano in gioco elementi differenti soprattutto nelle dinamiche, nei tempi dei brani che in molte occasioni diventano più aggressivi e melodici. E’ come se la musica di Saffronkeria cercasse in qualche modo di uscire allo scoperto, anche grazie all’inserimento di parti suonate come nella bellissima “First Denti” dove una melodia progressiva prende tutto lo spazio regalandoci un brano ipnotico capace d’emozionare.
Un nuova vita dove trovano spazio anche le corde di una chitarra ed un canto corale filtrato e reso plasma in un altro grandissimo brano come “Acceptance Of Mental Disorder”. Se immaginiamo la composizione del disco come registrazione di musica fatta in maniera progressiva nel tempo possiamo vedere come il suono di Saffronkeira si sia arricchito di elementi che vanno oltre l’elettronica pura e cominciano a giocare quella partita “sporca” che tanto piace alla Denovali (ed anche a noi!).
Se ci aggiungiamo che il disco è stato scritto, pensato ed eseguito in Italia da due artisti italiani non possiamo non andarne fieri. Un disco solidissimo.