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Album Reviews /

Dj Nature Return Of The Savage

  • Label / Golf Channel Recordings
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 11/2012
  • Style /
  • Rating /
    10/101
Dj Nature - Return Of The Savage

In un periodo in cui le sorti dell’house music sono state affidate ad una serie di recuperi eccellenti (ma dal profumo antico), che hanno risollevato un po’ gli animi facendoli immergere in un bagno di ritrovata (ma purtroppo fumosa) speranza, l’album di Dj Nature è un’autentica manna dal cielo.

L’uomo nato Milo Johnson in quel di Bristol e cresciuto a suon di funk, disco, new wave, jazz e soul ha coltivato la sua speranza nella musica nera ponendosi in primo piano come dispensatore di suoni già dalla fine dei ’70 insieme a Daddy G.
Un pezzo da ’90 tenuto sempre protetto da quell’underground che diciamolo, è esistito, e che ha fatto si che il dj ed il musicista maturassero in lui con grazia divina.

Ed è proprio grazie a questo sanguigno passato che ora ci ritroviamo Dj Nature, ormai naturalizzato newyorchese e producer tra i più colti e raffinati nell’ambito della nuova house music.
Quando due anni fa abbiamo cominciato ad ascoltare le sue produzioni per quel gioiello di label che è la Golf Channel Records il sorriso ci si è stampato in volto, un nome su cui puntare sul serio, un artista in grado di leggere il glorioso passato per riscriverne le regole in un nuovo radioso flusso che disponde al nome di House Music.

Era il 2010 quando il singolo “Win Lose And Dance/Destiny Reprise” ci corrodeva lo stomaco facendoci inesorabilmente avvicinare a Dio.
L’House Music è stata sempre una questione di passione ed ardore, qualcosa di mistico, religioso, ultraterreno. Il suo era uno degli album più attesi dalle teste house di tutto il pianeta, sentivamo il bisogno di tornare a crederci, perché nessuno dei fedeli più devoti ha mai creduto a questa storia che fosse tutto finito e che dovevamo soltanto accontentarci dei ripescaggi nei DAT di vecchie glorie di fine ’80.

Return Of The Savage è la salvezza dell’house, l’inizio è micidiale, uno di quei take “Naturiani” che ti fanno impazzire, col basso a tuonare in fondo, la voce calda in anticipo sul tempo, l’interrompere maschile, la partenza a razzo, acidula, devastante. I controtempi, il soul che esce come spirito santo, l’House!

In “Tacky Stuff (They’re All Caught Up)” scende il battito, in piena tradizione Golf Channel, mantenendo un corpo fluido sull’andatura ipnotica ed ultra avvolgente, il suono di un piano a girarci intorno mentre il basso continua a pulsare, claps…Ed eccola di nuovo, la voce, passata a quel trattamento in “sordina” che è un marchio di fabbrica di Dj Nature. “1970” è un martello, vociare di sottofondo, ritmica incalzante, un groove che sale, la melodia che ricorda le “nuvole” dei ’90, un sogno ad occhi aperti, quando poi entra il sax dopo circa tre minuti è il paradiso a prospettarcisi davanti.
“Real Talk” è un colloquio aperto con Dio, un gioco sulle voci con il ritmo che ricorda l’Africa e l’organo che rende il tutto ancor più dolce, la battuta è lenta e vola via lontano, in un fraseggio con il giro di basso che è classe allo stato puro. “Sexual Tension (scene 1)” fa sfoggio di tutta la bravura dell’uomo che mette su un passaggio acido dove riesce ad aggraziare il tutto con la sua solita maestria nel dosare gli elementi, ancora claps, percussioni, le tastiere in volata libera, il suono di un triangolo a punteggiare alcuni anfratti ed il field recordings di suoni notturni presi dalla natura, un esempio per tutti.
Segue a ruota “Sexual Tension (scene 2)” con un cantato femminile ad anticipare l’ammasso ritmico fatto di piattini e cassa, alcuni accordi di chitarra, le tastiere gonfie, poi un break vocale da pelle d’oca, un cambio netto che profuma di folk, la ripartenza, un volo continuo.

“The Yearn” alterna un contrabbasso al cantato maschile per poi partire a scatti tra cassa, campione vocale e raddoppi ritmici per uno scambio maturo ed elegante che sprizza energia da tutti i pori. “With Your Body” è un assalto controllato, le voci a cercare il sudore del pubblico mentre la base alterna luminescenze soul ad afrore e grasse movenze funk.
“Savage Reprise” chiude i conti con l’ennesimo passaggio acidulo pieno di tamburi, pads atmosferici, piatti in levare ed un salendo di piano e voci sommesse che concludono la propria messa tra le nebbie.

Qualcosa che mancava, un disco che torna a dar ragione a quello che forse è il genere più importante della dance music tutta, un suono che è partito da molto lontano, ereditando da quei rocciosi padri che sono stati la disco, il funk ed il soul, e che ultimamente vedeva offuscato il proprio futuro.
Dj Nature ora è l’house.

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