Yann Novak è uno dei sound artist più prolifici dell’ultimo decennio, una vita dedicata all’arte, ad una forma espressiva che coniugasse immagini e suono in una visione sperimentale che ha mantenuto il focus attivo proprio sulla proprietà evocativa dei due media.
Inutile elencare una discografia ampissima resa ancor più corposa dalla lista dei contesti espositivi che nella maggior parte dei casi hanno determinato poi la nascita dei dischi stessi. La musica in funzione dell’immagine stessa, della narrazione e della lettura di un qualsivoglia progetto artistico.
Ritroviamo la Farmacia 901, splendida label magistralmente diretta dal lavoro di Fabio Perletta con questo CD contenente un unico brano di ventuno celestiali minuti. Un lavoro che nasce dall’esplorazione di un determinato momento della giornata denominato l’ora blu, un lasso di tempo che si verifica al tramonto o all’alba nel quale la luce solare assume quel determinato colore.
E’ un collegamento sentimentale quello che sicuramente lega l’artista ad un evento naturale che quando vissuto ha il potere di regalare suggestioni a non finire. C’è di mezzo il tepore del primo e dell’ultimo sole, ci sono i colori della malinconia, del dolore e della speranza, c’è la solitudine, l’introspezione, l’auto indagine ed anche il piacere della vista, preso nella sua purezza.
Novak è un maestro nel descrivere il momento. In soli ventuno minuti raggiunge vette emotive di grande spessore, lo fa attraverso un flusso opaco che lascia poco spazio alla certezza e quindi riesce a far liberare la mente. Modula un drone invisibile rendendolo morbido ed accogliente, crea un habital paradisiaco dove tutto il calore può emergere e circondarci, farci assaporare con l’immaginazione le sensazioni dell’ora di blu. Non fermatevi sul dettaglio, quante sono le produzioni attuali in grado di farvi pensare, si, di far accendere il pensiero? Siate più esigenti, fatevi sedurre da musica che sappia stimolarvi, sappia farvi evolvere, sappia farvi emozionare con la forza del pensiero. Non si tratta di proporre un suono mai sentito prima, una diavoleria tecnica di ultima generazione o chissà cos’altro, ma una stesura che abbia l’intelligenza e la complessità del vostro pensiero. Apritevi alla musica.