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Album Reviews /

Matias Aguayo The Visitor

  • Label / Còmeme
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 07/2013
  • Style / ,
  • Rating /
    2/101
Matias Aguayo

Era da tempo immemore che non scrivevo una recensione negativa, ultimamente il tempo è sempre meno e preferisco dedicarlo a proporre dischi buoni. Poi arriva il promoter di turno che con un’insistenza fuori dal comune ti invita ad ascoltare l’album, email su email. Non che abbia qualcosa contro Matias Aguayo, anzi. L’ho amato quando militava nei Closer Musik insieme a Dirk Leyers in quel capolavoro che resta scolpito nella storia intitolato After Love. Ho amato anche il suo primo album solita, Are You Really Lost su Kompakt, un disco che era la summa di un percorso evolutivo duramente cercato.

Poi, non mi spiego il perché, alla soglia del terzo album decidono tutti che nella musica elettronica ci sia bisogno della voce e dei suoni grossi, ed improvvisamente tutti gli anni impiegati a sottrarre vengono restituiti con gli interessi in un’oscena forma “broken”.

The Visitor è un disco brutto che non poteva non esser pubblicato dalla Còmeme, se non la conoscete vi basti pensare che è come se La Notte Della Taranta si arrogasse il diritto di pubblicare un disco electro.
Inizia con un brano che si intitola “Rrrrr” dove il cantato intona proprio “Rrrrr”, poi è tutta una sequela di suoni gonfi e sporchi che fanno pensare alla Ed Banger in gita a L’Avana, canzoncine malandate e ovunque riferimenti latini, che diciamocelo, nella musica elettronica hanno sempre fatto cagare.

In tutto questo attendo ansioso di assistere ai live nei quali orde di indie rocker dell’ultima ora convertiti all’elettronica accenneranno passi di salsa mentre il nostro gli sputerà addosso frasi tipo “tucutucutucutucu el ritmo loco” o “Aè! Aè! A si! A si! Mira el sabaco” (non me le sto inventando, è tutto vero).

Peccato Aguayo, nonostante questo vorrei augurarti un futuro migliore ma ad oggi vedo tutto nero.