La produzione di Antonio Marini è un oceano sconfinato di suoni che oscillano con stralunata grazia tra territori cosmici sfuocati e techno astratta con un fine senso del groove.
Dopo la release in solitaria su Sequencias lo ritroviamo in questo album compilato per la Eclipse Music di Francesco Stella, un disco che segna anche una svolta piuttosto radicale (quasi in parallelo con l’altra uscita targata Mace.) nel percorso che la label ha compiuto fino a qualche tempo fa.
Omicron Segment è un disco che raccoglie quella che è la visione musicale di Healing Force Project più legata all’universo Jazz/Funk, quello di artisti come Sun Ra, Ash Ra Tempel, Herp Alpert, Ebo Taylor e molti altri ancora. Influenze tramutate in brani elettronici che tendono a mantenere un profilo basso e scomposto fatto di sovrapposizioni di synth, batterie elettroniche suonate in una forma che tende all’acustico e ampi spazi cosmici che rendono al lavoro un alone di misticismo.
Si inizia con le esplorazioni spaziali di “Attitudini Binaturali” che è un intro perfetta all’album. “Searching The Modal Fade” affonda in dinamiche jazz sobrie e ben ritmate senza però trovare un’evoluzione come forse mi sarei aspettato. “Unknown Phrases” riprende il discorso in chiave jazz/ambient con una cura particolare sulla gestione delle sonorità messe in campo. Siamo ancora in assenza di un groove vero e proprio, a cavallo tra tappeti astratti ed esperimenti sui suoni ed i tempi.
“Asymmetrical Ritual” inizia con un introduzione tribale subito affiancata da tappeti oscuri e trova la sua strada in un gioco di equalizzazioni che rende l’esperienza un piacevole viaggio ipnotico.
In “Quadrichromatic” l’estetica vira su certa elettronica di casa Sky puntando su synth che man mano diventano più aciduli. La chiusura con “Yarkowsky Effect” è una pioggia ritmica dal grande impatto emotivo, arpeggi ben assestati, cassa asciutta e destabilizzante ed un senso di pressione veramente notevole.
Un album che forse aveva bisogno di una spinta maggiore sulle dinamiche di alcuni brani che non riescono ad imporsi in modo totale ma che fornisce un’importante chiave di lettura sulla caratura musicale di uno dei giovani produttori italiani bagnati dalla luce della musica.