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Unibeat 2015

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Unibeat

COMUNICATO STAMPA
Unibeat Festival torna all’Università degli Studi di Salerno

Giovedì 29 e Venerdì 30 Ottobre

Unibeat Festival torna, il 29 e il 30 ottobre, all’Università degli Studi di Salerno per il quarto anno consecutivo. Due giorni di esibizioni live, dj-set, installazioni e video-editing nell’area dei parcheggi del Rettorato.
Unibeat vuole riconfermarsi uno dei festival più seguiti e amati dai giovani della Campania, alzando ulteriormente il livello della programmazione artistica.
La line-up prevede infatti nomi storici del panorama underground mondiale, affiancati da nuovi talenti e musicisti campani.
Con questa edizione si rinnova e consolida la fortunata collaborazione tra la sezione salernitana della Rete Universitaria Nazionale e SalernoInKult, due realtà che, come ogni anno, grazie al supporto dell’Università degli Studi di Salerno e, in particolare, del Magnifico Rettore Aurelio Tommasetti, riescono a riproporre un evento di grande richiamo nella nostra regione, come sempre ad ingresso gratuito.

Si parte giovedì 29 ottobre, alle 21.00, con Adru, cofondatore di LSC e dj di grandissima esperienza, originale interprete della club culture partenopea. A seguire ci sarà il live di The Mystic Jungle Tribe, in anteprima esclusiva, reduci da una pioggia di riconoscimenti grazie all’ultimo lavoro “Solaria”, pubblicato sulla label Early Sounds. Dario Di Pace, Whodamanny e Milord i componenti di un trio dai gusti raffinati, capace di fondere sonorità vintage e moderne in una musica piena, vibrante che alzerà la temperatura emotiva per le performance degli attesissimi ospiti DJ Pete e Syracuse.
DJ Pete, è stato uno dei protagonisti della scena dance underground della capitale tedesca fin dall’inizio con la sua esperienza di produttore, remixer e dj internazionale, tanto più come parte del team nel noto negozio di dischi Hard Wax. Techno ipnotica ed ossessiva, sfumature industrial, dubstep ed il proverbiale Berlin Sound.
Syracuse invece è il progetto di Isabelle e Antoine, prodigi dell’etichetta parigina Antinote, che porteranno all’Ateneo di Fisciano una performance psichedelica e avanguardista, prodotta dalle loro ingombranti macchine analogiche.

Venerdì 30 ottobre, si esibiranno due artisti protagonisti della scena Techno di Detroit, parte del movimento noto come Underground Resistance. Si tratta di Mike Banks e Mark Flash, membri storici del collettivo nato alla fine degli anni ’80 a Detroit, che presenteranno – per la prima volta in Italia – il loro nuovo live “Depth Charge”. Una mescolanza di stili, culture, correnti, dall’hip hop, al soul, al jazz, al rock, per poi arrivare alla techno, alla cultura da club, allo stile underground come scelta.
Altro ospite di rilievo sarà dj Rawmance, francese adottato da Roma e dalla Ultrasuoni Records, che nei suoi set – così come nel percorso produttivo – non scende mai a compromessi ed esplora con grande sensibilità il panorama della club culture contemporanea.
Programmazione arricchita poi dalle esibizioni  di Joe Drive e Giovanni Damico, tra i più interessanti artisti emersi dalla scena underground salernitana. Per entrambi parla il curriculum. Joe Drive ha “scritto” la sua musica su Mathematics, 4lux, HotMix e da un anno produce sulla propria etichetta Kooaad Muzik. Anche Giovanni Damico è proprietario di una label (White Rabbit) ed è tra i più attivi producer del panorama italiano. Il suo 2015 è stato particolarmente prolifico grazie all’album su Bordello a Parigi sotto l’alias G-Machine, all’ep O Pais do Sol (firmato con l’altro moniker Ron Juan) ed alle uscite prossime su Lumberjack in Hell e Still Music.

Quest’anno il concept di Unibeat è No Man’ Land, la terra di nessuno. Un termine che veniva utilizzato per indicare lo spazio tra due trincee ma che, nel nostro caso, vuole significare uno spazio privato, un luogo dove rifugiarsi da tutto e tutti, in cui essere totali padroni di sé stessi. Senza confini, senza steccati, senza pregiudizi. Perché la terra di nessuno è anche la terra di tutti, un luogo in cui le anime si fondono e le diversità non contano.

“No Man’s Land, una zona libera e segreta, silenziosa e inaccessibile, indispensabile e necessaria, che appartiene solo a noi.
Un’ora al giorno, una sera alla settimana, un giorno al mese, senza riserve. Uno spazio di nessuno, consapevole e senza compromessi, dove essere liberi”.