DIMORA OZ presenta:
SINE•DIE – Rassegna di Musica Italiana – EVENTO#2
Secondo appuntamento Giovedì 28 Gennaio con Alberto Boccardi e Dario Lo Cicero
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• ALBERTO BOCCARDI / BIO
Alberto Boccardi è uno dei più interessanti sound artist della nuova onda e parte integrante del giro AIPS – il collettivo che fa capo all’ Archivio Italiano dei Paesaggi Sonori in compagnia di sound-artist come Francesco Giannico, Enrico Coniglio, Giovanni Lami, Franz Rosati, Attilio Novellino, Giulio Aldinucci et alii. Muovendosi tra droning, ambient, field recordings, ma contaminando il tutto con suoni d’origine acustica (corde, soprattutto) e con una sensibilità particolare derivante anche da un curriculum poco ordinario – ingegnere aerospaziale laureato al conservatorio, con un passato da sezione ritmica in band punk-hc, un presente da artista audiovisuale con anyBetterPlace e un lavoro che lo porta spesso a vivere in lande insolite come il Kazakistan o l’Egitto – Boccardi ha realizzato il suo primo album omonimo per Fratto9 Under The Sky nel 2012, mostrandosi da subito come una delle più interessanti nuove leve dell’elettronica italiana.
Lo split 12″ con un mostro sacro come Lawrence English, pubblicato nel 2013 sempre dalla label di Gianmaria Aprile di Luminance Ratio e nato dalla rielaborazione di un progetto elettroacustico portato avanti da Boccardi con Nicola Ratti, Attilio Novellino, il violoncello di Matteo Bennici e il coro Antonio LaMotta diretto da Davide Mainetti, pone sullo stesso piano il sound artist nostrano con uno dei maggiori esponenti del genere. A dimostrazione dell’apertura di Boccardi, arriva nel novembre del 2014 Fingers, lavoro in cui il milanese arruola uno stuolo di collaboratori – Valgeir Sigurðsson (piano, percussion, vibraphone), Luca Rampini (Sax), Antonio Bertoni (Double Bass), Paolo Mongardi (Drums), Matteo Bennici (Cello), Eloisa Manera (Violins), Rella, Maurizio Abate, Adele Pappalardo, Lucy Wilson (Voice) e Nicola Ratti (Electronics) – al fine di elaborare un lavoro ancor più screziato e vario dei precedenti, senza per questo perdere le peculiarità di fondo..
• DARIO LO CICERO / BIO
Dario Lo Cicero, musicista e musicologo, nei suoi primi anni di attività si è dedicato prevalentemente al jazz, alla musica contemporanea e ai repertori del passato, conseguendo fra l’altro i diplomi di Flauto dolce e traversiere e di Musica antica al Conservatorio di Verona e – “with Honours” – al Royal College of Music di Londra.
Dopo anni di prevalente attività solistica come flautista si è gradualmente affermato anche come compositore, improvvisatore, inventore e costruttore di strumenti musicali, e polistrumentista dedito a strumenti inusuali. Tra questi il cristal Baschet, vari strumenti elettronici a fiato e non (come il WX 11 Yamaha e l’Eigenharp Pico), e una moltitudine di tastierine e giocattoli sonori modificati – o per meglio dire “sabotati”, da lui o da altri – con la tecnica del circuit bending. Fin dagli anni ’80 il suo approccio alla musica elettronica è caratterizzato dall’espansione virtuale delle potenzialità di strumenti acustici e suoni campionati, e da una profonda attenzione all’aspetto gestuale-performativo.
Ha insegnato in vari conservatori (tra cui quelli di Trapani, Vicenza, Torino e Bari), scuole di musica (a Palermo, Roma e Bologna), e corsi musicali estivi (a Erice e Urbino), ed è attualmente docente bibliotecario al Conservatorio di Palermo, dove è anche stato promotore e docente di corsi di Storia dell’ornamentazione e dell’improvvisazione, Microtonalità e Strumenti e musica per l’educazione ambientale.