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Greatest Pills /

Jedi Knights New School Science

  • Label / Evolution
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 1996
  • Style / ,
  • Rating /
    10/101
Jedi Knights
Mark Pritchard & Thomas Middleton dietro il sipario di uno dei dischi electro più entusiasmanti della storia. I due, già Global Communication, avevano grande confidenza con i miracoli (chi non ricorda le sacre note di 76:14?) mostrandosi musicisti in grado di tramutare ogni tipo d’emozione in musica, e spaziando senza problema alcuno dalla techno all’ambient con disarmante disinvoltura.

Jedi Knights è uno dei progetti collaterali di Pritchard e Middleton, fortemente voluto dai due per dar forma all’altro loro grande amore, l’electro. Purtroppo la storia volle che George Lukas (si proprio quello di Star Wars) si fece avanti per rivendicare la paternità di “Jedi Knight”, e quindi questo fantastico progetto vide la fine nel 2000. Quello però che resterà nell’immortalità, avvenne 4 anni prima, nel 1996 e si chiama appunto “New School Science”.

Colonna sonora per guerrieri fatta di grandi dinamiche funk affossate in solide carcasse electro dalla potenza snaturata. Il disco mostra quanto in quegli anni la solidità di una produzione eccellente ponesse l’accento sulla musica da dancefloor, ed ancora quanto i produttori fossero, realmente, dei musicisti. Affermazioni palpabili in tracce come “One for M.A.W.”, dove l’estetica funk si addossa il dinamismo ritmico creando una delle tracce electrofunk meglio riuscite di sempre. O ancora in “The Truth”, dove i due, facendo capolino alla stupenda lezione “Global Communication” sfoderano tutto il repertorio emozionale bagnandolo nella notte più scura.

Ascoltare dischi di tale spessore dopo oltre 10 anni, in un contesto evolutivo come quello della musica elettronica, dovrebbe dar luogo a grandi segnali di stanchezza e/o vecchiaia, cosa che non avviene assolutamente in questo caso, ed è proprio grazie a queste, certe, sensazioni, che possiamo additare ad un disco l’appellativo di “classico”. New School Science è proprio questo, un disco senza tempo, che mostra quanto nella musica elettronica si possa far riferimento a generi datati come il funk senza perdere un briciolo di freschezza.
D’altro canto sappiamo anche che lavori del genere sono rarità, piccoli splendenti diamanti che hanno il dovere di essere custoditi.