Un non luogo dove era palpabile l’estraniazione dalla realtà, dove tutto era diverso, a partire dai rapporti umani, fino ad arrivare alla musica. Perché se tutti noi abbiamo una naturale inclinazione ad immaginare l’acid house come il fortunoso risultato dell’azzardo di gente come Dj Pierre o Chip E nell’utilizzo della storica Roland TB 303, non possiamo trascurare una seconda ed assai più complessa realtà come quella della “Summer of Love” inglese.
Ed è proprio in questo contesto dalle tinte psichedeliche che troviamo l’affascinante storia degli Psychic TV. Un collettivo capitanato da una delle muse più perverse della musica tutta, Genesis P-Orridge, artista visionaria che ha sondato fin dai primi anni ’80 le infinite possibilità del suono senza mai soffermarsi a goder del successo, capovolgendo di volta in volta il suo immaginario con il fine unico di trasformarsi in quel che era la sua idea nel determinato momento.
Nascono così gli Psychic TV, o per meglio dire mutano di nuovo stato, in una non precisata data presumibilmente collocabile nell’anno di fuoco 1987. Un gruppo di musicisti sicuramente estasiati dagli effetti dell’lsd, una serie di live eseguiti in giro per l’Europa e registrati solo su cassetta, un suono nuovo, privo della minimale concezione chicagoana ma bensì saturo di tutti i colori ed i suoni di una Woodstock futurista.
Un gruppo che andava ad aggiungersi alle meraviglie sonore purtroppo estinte di gente come KLF, 808 State, A Guy Called Gerald, The Shamen o ancora S’Express e D Mob.
Ed è proprio nel pieno del tramonto di questa realtà multiforme e splendente che gli Psychic elaborano un album che rimarrà impresso nella storia come uno degli esempi più illuminati del suono acid.
”Peak Hour” esce nel 1993 e ad oggi rimane un’icona mai scalfita di una corrente di pensiero che voleva soltanto godere del divertimento puro. Un disco dove le linee distorte della 303 viaggiano in simbiosi perfetta con i celestiali suoni di piano espressi in soluzioni assolutamente “free” e nel quale la componente ritmica tipicamente spezzata aggiunge ulteriore elemento di paradisiaco caos. Musica senza dichiarati intenti, suonata per piacere puro e che piacere puro genera. Questa era l’acid house made in uk, un suono diverso da tutta la dance precedente ed a venire, un determinato periodo storico facilmente riconoscibile, un suono che è andato oltre, è entrato nelle menti generando pensiero, è stato rappresentato attraverso live act memorabili, eseguiti nei posti più impensabili, davanti a migliaia di persone, sfidando il conformismo delle istituzioni ed instaurandosi nelle menti di persone che oggi hanno come fede il ricordo.
Questo lo dedichiamo a quanti nutrono il desiderio di conoscere qualcosa di veramente diverso, un suono che saprà trasportarvi nel tempo e magari farvi rivivere, seppur per un lasso di tempo assai limitato, tutta la gioia di quei dancefloor illuminati dal sorriso.