Autentico sperimentatore, concepì e diede alla luce numerosi strumenti musicali, su tutti la Trimba, una sorta di scatola percussiva con la quale Moondog ha espresso il suo concetto ritmico minimale e fortemente orientato al tribalismo.
Di biografie riguardanti l’artista ne potete trovare in giro a bizeffe, per cui senza dilungarci andiamo a parlare di questa raccolta di brani rilasciata per la prima volta nel 1957 dalla Prestige e qui rimasterizzata e pubblicata dalla Honest Jon’s Records, label britannica gestita da Damon Albarn.
Un disco dove è chiaro l’approccio sperimentale dell’artista, una serie di registrazioni “di strada” nelle quali potete immergervi nelle scarnissime battute percussive perse tra rumori fuori fuoco registrati rigorosamente live. In pochissime occasioni, ovvero nell’iniziale “Up Broadway” e nella finale “Organ Rounds”, troviamo una vera e propria interazione con altri strumenti, occasioni nelle quali è tangibile un’appartenenza a quel filone free jazz che tanto ha influenzato molta della musica a venire, comprese molte delle attuali tecniche produttive di alcuni mostri sacri della techno.
Immergersi nella musica di Moondog significa saper cogliere quella componente distaccata della musica, che non è fatta soltanto di armonia e compendio, ma di isolazione ed astrattismo.
Musica cruda ed offerta senza che particolari accorgimenti tecnici ne abbiamo variato la natura. Una natura libera ed incontaminata, come il genio di questo produttore (ma definirlo tale suona come un errore) che ha dedicato la sua vita all’esplorazione ed alla creazione di un linguaggio che ad oggi tende a rimanere proprietario.
Un disco assolutamente da avere per capire la provenienza di molte delle cose in musica che riescono a renderci felici di questi tempi.