Questo è l’album d’esordio di un’altra figura oscura e misteriosa come “Porn.Darsteller”, pochissime produzioni all’attivo, da anni scomparso. Qual è la marcia in più della musica prodotta dalla Invasion Planète? Parliamo sostanzialmente d’electro, ma, inevitabilmente, parliamo di new wave, minimalismo dal tocco retrò, ricerca ossessiva della melodia e di un romanticismo fine e tagliente.

Già dall’arpeggio iniziale di “Fly Anywhere” è chiara l’impronta wave del disco, ed è poi lo squisito cantato vocoderizzato a dare l’imprint finale ad un brano che da solo vale pagine di complimenti laccati.
Quante volte ci siamo trovati di fronte ad un brano sostenendo la carenza di questo e quell’altro elemento? Qui non succede, questa è musica compiuta che suona rasserenandoci tutti.

Succede ancora in “Self Destruction”, succederà per tutta la durata del disco.

Poi vi imbatterete in “Clarisse” e lì saranno dolori, perché vi sfido a trovare un brano electro di pari intensità emotiva che suona come una serenata nera nel bel mezzo degli anni ’80. Una serie di finiture melodiche lasciate dispiegarsi al vento, una crescente atmosfera dolce e malinconica spezzata dalla rigida voce elettronica, un brano da amare che saprà farvi allontanare con la mente.

Un bellissimo remix del padrone di casa su “599 00 ..!”, brano tutto break e melodie come da copione.

Ora fatevi venir voglia di pop lunare, electro futurista ed inquietanti suoni d’oltretomba, tirate fuori la vostra anima wave ed incastonatela in una carcassa electro, non avete bisogno d’altro, soltanto d’amare.