Lodi meritate, a ragion veduta, considerando che gli anni trascorsi non hanno intaccato lo smalto e la brillantezza di “Songs For Creatures”, tanto da non sembrare azzardato ipotizzare che l’album suoni più attuale oggi rispetto ad allora.
Quando uscì nel 2003, gli appassionati di trip-hop e dell’etichetta di James Lavelle si aspettavano un onesto disco trip hop, elaborato e di buona fattura, sicuramente non quanto uscì dagli studi dove i due inglesi si rinchiusero insieme a Kudo dei Major Force, dopo aver inizialmente conquistato James Lavelle e il loro concittadino Tim Goldsworthy, impegnato proprio con Lavelle nel progetto Unkle.
Dimenticate l’operazione tentata qualche anno fa dalla Souvenir dove “World Keep Turning” veniva maldestramente remixata, procuratevi invece questa ristampa dell’intero album voluta dall’estimatore Hell.
Un album intenso e magico, a tratti inafferrabile e misterioso, che fonde le più disparate influenze senza perdere coesione e sostanza: dall’elettronica di base riconducibile a sonorità di stampo downtempo a suggestioni new wave, progressive fino a suoni riconducibili al progressive folk e alla psichedelia.
Un album quanto mai vario, quindi, e affascinante: dodici tracce, così diverse l’una dall’altra, eppure così legate da risultare difficile parlarne singolarmente.
Citiamo l’iniziale mantra trip-hop psichedelico di “Circles”, la malinconica e notturna “Life Sweet Charger”, caratterizzata da vaghi ricordi shoegaze, gli arpeggi delicati di “Hips for Scotland” fino a “Hot Blood”, il singolo della prima edizione dell’album.
E ancora, le straordinarie progressioni house/moroderiane di “Fear Is Real”, l’introspezione minimalista di “Dream Chaser” fino alla conclusiva “Take Control”, graziata dalla voce di Sam Lynham, “primo singolo” estratto e pubblicato su ep con remix di Naum Gabo e Psycatron, insieme all’imperdibile “More Then Number Remix” di “Dream Chaser”.
Una ristampa quanto mai necessaria.