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Greatest Pills /

Gigi Galaxy The Exotic Sound Of Gigi Galaxy

  • Label / Teknotika
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 1995
  • Style / ,
  • Rating /
    10/101
The Exotic Sound Of Gigi Galaxy
Un bianco a Detroit.
Ok non è stato ne il primo ne l’ultimo, ed ovviamente il primo nome a balzare in mente è quello dell’ormai plurimarchettato Ritchie Hawtin ma di Gary Martin (questo il suo nome di battesimo) potremmo dire che è uno dei produttori dell’ala bianca della Motor City che musicalmente possiamo considerare più vicino ai pilastri afro americani noti a tutto il pianeta.

Occorre dire anche che Martin ha prodotto tanto col suo nome di battesimo, quanto con lo pseudonimo Teknotika, con il quale ha anche fondato l’omonima etichetta discografica basata su un concept molto pretenzioso, ovvero quello di unire la musica techno alla musica exotica del periodo ’50 e ’60.
Un esperimento che per assurdo potrebbe esser paragonato allo stretto collegamento che i padri neri come Juan Atkins prima o Mike Banks poi hanno stretto con il funk nel momento della fondazione della techno.

La musica di Gary Martin si presentò subito come un fantastico covo di forme e colori che mescolava con grande resa scenica la forte attitudine percussiva della musica exotica ai movimenti ipnotici della techno, ma questo non basterebbe a definirne i contorni, perché in questa nuova proposta trovavano spazio giochi di taglio e cucito nei quali l’artista faceva rientrare qualsiasi stramberia o tropicalia potesse passargli per la mente. Se prendete per esempio uno dei suoi primi brani pubblicati: Tiger Trance, potrete capire in che maniera il suo modo di fare musica andava a sdoganare un genere fino ad allora trattato con la massima serietà per portarlo incontro a un’azzardata nuova forma comunicativa che, diciamo anche questo, ha sempre rischiato di sembrare un fantoccio della stessa, ma che grazie ad una produzione attentissima ora possiamo ricordare come uno degli esperimenti più felici intorno alla musica techno.

Nel 1995, dopo due anni di attività con la Teknotika, Martin mette a segno un doppio vinile fondamentale: “The Exotic Sound Of Gigi Galaxy”. Lo fa proprio attraverso il suo strambo pseudonimo e quello che viene al mondo è un meraviglioso affresco techno/house tra i più vivi e floreali che la storia di Detroit possa ricordare.

La sua forza sta tutta nel naturale equilibrio venutosi a creare tra il suono techno e quello house, una dance music calibrata ed innocente che aveva come unica pretesa quella di suonare bella.
Altro aspetto fondamentale, il fatto che anche la componente exotica veniva meno di estremismi e/o forzature, lasciata scivolare nel funk per creare un espressione groovistica forte e trascinante.

Nel primo brano del disco, “Spining Spiral Vortex” vengono subito annotate le coordinate di un viaggio che passando per la space disco incontra la techno ipnotica e le suggestioni tribali per tessere le trame di un disco importantissimo.
Nel seguente “Centaurus” un corpo scarnificato lascia intravedere tutta la potenzialità del ritmo con un mix di percussioni e batteria elettronica pronto a far danzare i corpi più imbalsamati. “Jam circa 76” è un primo fondamentale incontro con la lussuria dell’house music e la scia funky, un brano con una dinamica pazzesca che non dimentica mai di lasciar intravedere quell’anima technoide comunque celata all’interno.

In Island Fantasy, grazie all’inserimento del cantato di Simone Star si raggiungono impensabili vette garage ravvivate dal presente cut & paste e da una profonda presenza ritmica. Gli stacchi sono assolutamente micidiali!

Ancora un paio di brani sul mood, Magic Moonlight ed il suo remix strumentale, poi un avvento formidabile come “Groove circa 56”, un vero e proprio ibrido techno/exotic dove a trasparire, oltre la potenza e le accortezze in rifinitura è una certa ottica free propria della jazz che tanto ha influenzato gli Underground Resistance.

Il saluto finale è un cosmico fraseggio di synth su timbrica tribale e cuore techno, un suono che ha portato alla techno il sole e la visione senza cadere in banalità da circo Togni.
Gigi Galaxy è un maestro ed il suo insegnamento qualcosa che dovremmo continuare a tramandare nei secoli.