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E.P.136 Marcel Heese

  • Lenght / 1:07:10
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Marcel Heese

Per chi non se ne fosse ancora accorto, Berlino non vuol dire solo Berghain. Occorre ricordare che uno dei primi e più importanti techno club europei (insieme all’Omen di Francoforte) è stato il Tresor, che proprio quest’anno ha compiuto 20 anni e, nonostante il cambio location avvenuto nel 2007 e l’attuale contesto di forte competitività, è ancora uno dei più visitati della capitale tedesca.

E questa settimana abbiamo il piacere di ospitare il podcast mixato di Marcel Heese, uno dei suoi resident dj.

Classe ’83, Heese ha iniziato a mixare solo cinque anni fa ma nella sua selezione, dai toni deep, minimal e dark techno, mostra di conoscere appieno le vibrazioni ed i sentimenti fondamentali da dispensare nel più longevo e prestigioso “hardfloor” del pianeta.

Enjoy!

Per iniziare puoi dirci in che modo ti sei avvicinato alla produzione
musicale ed all’arte del djing?

Ho iniziato a fare il dj circa cinque anni fa, credo nell’estate del 2006 più o meno. I primi tre anni ho comprato molti dischi techno in modo da avere una buona base su cui fare pratica. Non mi considero ancora un producer dato che al momento non ho release all’attivo. Principalmente, sto mettendo giù alcune cose con un mio amico che ha maggiore esperienza nella produzione. Sto cercando di sviluppare anche delle cose per conto mio, ma mi è difficile trovare il tempo tra lo studio ed il mio lavoro di giorno.

2- Come definiresti/descriveresti la musica che ami proporre?

Semplicemente Techno. Cerco di inserire anche bass music ed electro ma il focus è sempre sulla techno. Per essere più dettagliato, la descriverei come techno profonda ed a volte sfidante nel senso che dovrebbe far sempre ballare la gente. Le mie più grandi ispirazioni sono i classici Detroit techno, Berlino (Basic Channel, Hard Wax) e Birmingham (Regis, Surgeon, ecc,..,). Da una parte, non mi piacciono le cose troppo semplici ed accessibili, dall’altra non voglio suonare troppo complesso in un techno party dove conta ballare e divertirsi. La cosa più difficile è trovare il giusto equilibrio tra musica per il cervello e musica per le gambe.

Chi ha avuto fortuna di visitare il Tresor club negli anni Novanta, ricorda  la grande l’eccitazione di ballare nel  “caveau” sotterraneo e nell’ dancefloor all’aperto, guardando l’alba sui grattacieli di una Postdamer Platz che all’epoca era ancora in ricostruzione. Come è cambiato il Tresor, nell’atmosfera e nella gente che lo frequenta, quando si è trasferito dalla storica location di Leipziger Strasse a quella attuale di Kopenicher Strasse?

Dato che nel 2003 sono stato per la prima volta al Tresor club, non saprei dire come era a quel tempo.
Se paragono l’esperienza del vecchio Tresor, frequentato dal 2003 al 2005, con quella del nuovo sinceramente penso che non è cambiato cosi tanto.
L’età media dei frequentatori è ancora abbastanza giovane. E’ un mix composto da persone che vengono da fuori Berlino, turisti e berlinesi. Nonostante il nuovo club sia più grande il mood della pista al piano di sotto è qualcosa di simile all’atmosfera entusiastica che si respirava nel vecchio “caveau”. E’ buio, polveroso e la gente vuole solo far ballare il proprio culo!

Potresti descriverci il tuo step in studio? Con cosa produci musica
 attualmente?

Quando suono per mio conto utilizzo solo software. Sto iniziando a creare alcuni beat con le macchine virtuali della Native Instruments ma se non mi riesce bene per eseguire l’arrangiamento passo ad Ableton.
Approccio differente invece quando eseguo una session in Ableton con diversi loop e successivamente riarrangio la sessione. Non mi piace fare musica utilizzando solo mouse e laptop ed ecco perché sto usando una tastiera MIDI ed anche un APC20 che è ottimo per lavorare in Ableton. Quando suono con il mio amico utilizzo anche il suo hardware.

Dove hai registrato il podcast? E cosa puoi dirci in merito?

Il mix è stato registrato nel mio “studio” (la mia stanza da letto) utilizzando due piatti arrugginiti, traktor scratch a un controller midi. Non è un set duro, come quello che propongo solitamente in un club, ed è un po’ più deep.
Ho suonato solo tracce recenti mentre solitamente passo molte cose vecchie anche. E’ qualcosa di simile a quello che suono quando apro la serata al Tresor. Tutto è in 4/4.

Su cosa stai lavorando al momento?    

Al momento su nulla. Mi sto dedicando a finire I miei studi e successivamente avrò più tempo per fare musica, speriamo.

Chi o cosa è la tua maggiore ispirazione?

Anche se sembra moooolto sdolcinato, la mia più grande ispirazione la mia incantevole fidanzata, che illumina la mia vita ogni giorno. Per la musica, le ispirazioni più grandi vengono dal records shop Hard Wax, da label come UR, Downwards, e le prime cose su Warp della serie Artificial Intellegence.

Tracklisting:

01 shifted – [avian]
02 mark ernestus meets bbc – [honest jon’s]
03 rrose – [sandwell district]
04 rasmus hedlund – [ljudverket]
05 dvs1 – [prologue]
07 and – [horizontal ground]
08 shamus coghlan – [807]
09 delta funktionen – [ann aimee]
10 developer – [modularz]
11 roman lindau – [fachwerk]
12 unknown – [hidden hawaii solaris]
13 shifted – [avian]
14 silent servant – [sandwell district]
15 truncate – [truncate]
16 norman nodge – [mote-evolver]
17 skudge – [naked lunch]
18 jeroen search – [coincidence]
19 gesloten – [moustache techno]

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