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E.P.162 Manolo “Bad Boy”

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Manolo

Manolo “Badboyacid” è l’ospite di questa settimana nella nostra sezione podcast.
Dj, fonico e regista attivo fin dai primi anni 90’ , ha rappresentato una figura tecnica di spicco nel circuito delle allora attivissime radio romane. Fu tra i primi inoltre ad imbattersi nel cambiamento tecnologico che l’impresa radiofonica ha affrontato passando dalla strumentazione analogia a quella digitale per la gestione del palinsesto e della messa in onda delle trasmissioni.

Da sempre amante della techno e dell’acid in tutte le sue derivazioni, per Electronique.it propone un interessante set progressive dalle sfumature acid trance che di sicuro vi farà ballare sia con il corpo che con la mente.
Buon ascolto!

Tracklisting:

01. Andrew Shatnyy –  Out Of Tune (Jib Rafill remix)
02.  Ildar Abscess – Enthrallment 
03. Jacc Coop –  Schwarzes Gold (Marshall Mandroid  Mix)
04. Deepfunk – Fields of Ruins (Original Mix)
05. Luc Ringeisen – Operative system malediction
06. Luke Vibert & Bj Cole – Cheng phodev
07. Marc Pollen – Analog Soul (Original Mix)
08. Eva Pacifico – Caliente (Lulu Rouge Mix)
09. Jacc Coop – Schwarzes Gold (The  Marsh  Original  Mix)

Per iniziare puoi dirci in che modo ti sei avvicinato all’arte del djing?


Era il 1986 andavo alle feste di compleanno degli amici di mio fratello maggiore, e c’era un suo amico che faceva il dj (Alex Puffetti) in una delle solite feste mentre suonava sentii per la prima volta un disco di Mantronix (“Bassline”) forse una delle sue prime produzioni!
Venni subito catturato da quei suoni così diversi dal normale per me. Cercai quel disco in futuro e appena acquistato lo consumai dal ripetuto ascolto che ne feci. Decisi di scoprire altri artisti che proponevano quel tipo di sound e da li decisi che volevo imparare a suonare come dj…ecc ecc!



Come definiresti/descriveresti la musica che ami proporre?

La definizione esatta? Non saprei. Faccio quello che sento mio e cerco di trasmetterlo alla gente,come tutte le cose spesso ci riesci altre volte no. Sempre con massimo rispetto di tutti. 



Potresti descriverci il tuo set up in studio? Con cosa mixi/ produci musica attualmente?


Due piatti Technics sl 1200, mixer VestaxPmc cx , due pioneer cdj 400 limited edition, e una consolle Traktor S4 ,questo e quello che uso per un normale dj set domestico.
Per quanto riguarda le produzioni, ho alcune etichette: Bad rec- Xodimo , la nuova Dubstep Roma rec, ed esco anche con la Mystika Record.



Tu sei anche un bravissimo fonico avendo lavorato in varie ed importanti radio romane. Ad oggi il panorama radiofonico per ciò che riguarda la musica elettronica è alquanto pietoso. In sostanza non esiste un programma di riferimento. Perché nessuno ha più “gli attributi” per tirare su una trasmissione di musica dance seria come lo erano quelle degli anni 90′?



Credo che oggi l ascolto di un programma come si faceva allora non sia capito o adatto per un semplice motivo: vuoi ascoltare musica elettronica basta un click in rete e stai nel mondo! Prima era un po’ più complicato saperne di più. Per avere notizie dal resto del mondo dovevi aspettare la rivista di turno, o qualche ospite famoso che ti spiegava cosa si diceva in giro.
Quindi oggi perché aspettare il programma delle 22 in onda sul la radio, quando posso sapere tutto subito in anticipo!? E’ vero non tutti possono, ma quei pochi non fanno la differenza, dispiace per loro. Un tempo si faceva radio per stare insieme, condividere emozioni di qualsiasi tipo: la passione per la radio, la musica, essere coinvolti emotivamente, ascoltare per 10 ore dischi di ogni genere, per cercare poi di sparare meno cazzate possibili a chi ti ascoltava. Le cene, i raduni, le serate, andare ai rave in giro per l’ Europa tutti insieme poi c’erano gli ascoltatori, i fedelissimi e gli affezionati.

Ricordo che quando facevamo il Virus con Freddy K avevamo la “raveline” una rubrica speciale dove gli ascoltatori chiamavano indiretta, non solo per i saluti e delle serate trascorse con noi a ballare, ma parlavano liberi dei loro disagi, quindi fondamentalmente non eri più un punto di riferimento per la musica techno ecc,.., ma era diventato un modo per far sfogare la gente dei suoi problemi, del suo disagio quotidiano con la realtà! oggi questo forse non e più possibile, con tutti questi social network in rete.

Qualcuno c’è nel panorama romano che continua (vedi Altroverso, Musicamacchina con H501L e poi Luca Cucchetti su Qlub radio voce storica del dance romana da 30 anni oltre ad essere stato uno dei fautori della techno in Italia).

Dove hai registrato il podcast? E cosa puoi dirci in merito?

In studi, a casa…In merito non saprei. Spesso capita che ascolto, mixo e nel mentre spingo rec. Dopo due ore dico: Caz! Ho registrato son proprio bravo!

Su cosa stai lavorando al momento?

In questo momento mi sto dedicando molto sulle elaborazioni della mia anima acidhouse, ma sono molto affascinato dal mondo dupstep.

Chi o cosa è la tua maggiore ispirazione?

Chi mi ispira forse non c è  ma provo molto rispetto per Herbie Hancok, specialmente per un suo lavoro del 1973 ( il mio anno di nascita) che si chiama Head Hunters per me capolavoro! 



Il Mondo sta per finire e devi salvare tre dischi. Quali scegli?

Herbie Hancok –  Head Hunters (1973)
The KLF – What Time Is Love? (1988)
Fryderyk Chopin – Nocturne op.9 n.2


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