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E.P.192 Inch-Time

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Inch-Time

Inch-Time è stato finora un segreto, un nome che non è mai circolato tanto, e che ognuno, noi per primi, ha sempre custodito con una punta di gelosia. Un’ammirazione che viene da lontano, dai primi album su Static Caravan del 2005. Consolidata poi con un gioiello di imprescindibile bellezza pubblicato soltanto su vinile, 180 grammi di puro piacere intitolati Aurora, sempre su Static Caravan. Un gioiello di deepness e sentimento, un beat notturno che è ad oggi una delle cose più preziose che si possa avere in collezione.

Stefan Panczak il suo nome all’anagrafe, australiano trasferitosi a Londra dove vive attualmente e dove ha da poco rilasciato l’ennesimo grande disco intitolato Myth And Impermanence del quale vi parleremo presto.
Per electronique.it mix a in esclusiva un flusso elegantissimo che dalla jungle passa alla dubstep e poi a linee di house e techno. Un gussto unico.
Buon Ascolto!

Per iniziare puoi dirci in che modo ti sei avvicinato alla produzione musicale ed all’arte del djing?

Ho iniziato ad appassionarmi alla musica elettronica nei primi anni ’90 quando frequentavo i raves. Da lì ho comprato i primi dischi, roba jungle, Mo Wax, Ninja Tune, Herbert…quelle cose lì e cominciai a fare il Dj. Alla fine ho comprato il mio primo campionatore ed ho cominciato a fare musica.

Come definiresti/descriveresti la musica che ami proporre?

La musica che produco è il frutto di un’impollinazione di generi differenti, dalla techno al jazz al post-rock, un suono che puoi ascoltare a notte inoltrata credo, molto morbido ed introspettivo. Non faccio proprio il Dj, direi che sono concentrato soprattutto sulla produzione, ma quando lo faccio mi piace suonare in posti non istituzionali, cose tipo bar o altri tipi di locali dove posso veramente proporre una miscela di stili differenti.

Potresti descriverci il tuo setup in studio? Con cosa produci musica attualmente?

Il mio setup gira ancora intorno ad un portatile con Ableton e Logic. Ma con il mio ultimo album sono tornato a collaborare con musicisti reali. Attualmente sto’ lavorando con un bassista, un batterista ed un trombettista, sia in studio che dal vivo. Mi piace registrare strumenti reali e poi lavorare sul suono con il software.

Dove hai registrato il podcast? E cosa puoi dirci in merito?

Ho registrato il podcast nella mia città nativa, Adelaide in Australia. Sono tornato qui da Londra per un paio di settimane per godermi l’estate. Il set è stato fatto nella mia camera con un laptop. Visto che è una stagione di festività ho cercato di comporre un mix molto ottimista, suonando brani techno ed house di produttori che sto’ ascoltando molto in questo periodo: Isolee, Minilogue, Kassem Mosse, Villalobos.

Su cosa stai lavorando al momento?

In questo momento sto’ preparando il live ufficiale del mio nuovo album come Inch-Time in uscita a febbraio. Stò lavorando con tre musicisti jazz e stiamo facendo delle prove per gli show. Saremo 4 elementi, tre musicisti ed io alla parte elettronica.

Chi o cosa è la tua maggiore ispirazione?

Questa è una domanda difficile. Sono sempre alla ricerca di nuova musica ed arte per ispirarmi. In questo momento sto’ ascoltando molta musica post-punk anni ’80, elettronica e krautrock. In linea generale credo che la mia musica sarà sempre influenzata da ciò che ho sentito durante gli anni ’90: Dj Shadow, Jan Jelinek, Dj Krush, John Coltrane…

ENGLISH

To start out, can you tell us how you got into djing and producing electronic music?

I started getting into electronic music in the early 90’s when I started going to underage raves and then by about ’94 I started collecting records, lots of early Jungle, Mo Wax, Ninja Tune, Herbert, stuff like that. After a while I started DJing and eventually bought my first sampler to make music on.

How do you define/describe the music you make and play?

The music I make is cross-pollinated with lots of different influences in it from techno, post-rock and jazz, but I think it all has a kind-of late night listening feel to it. Pretty mellow, introspective. I don’t really DJ much any more as I’m focused on producing but when I do I like to play more sit down shows in bars and such like where I can really play a mix of genres and music.

Could you describe your current studio setup? What are you making music with?

My current set up is still based around a laptop running Ableton and Logic but with my latest album I have gone back to collaborating with real musicians. I’m currently working with a trumpeter, double bass player and drummer, both in the studio and live. I like to record real instruments and then cut them up and manipulate them with software.

Where did you record this podcast and what can you tell us about it?

I recorded the podcast in my home town of Adelaide, Australia. I’m back here from London for a few weeks over Summer. It was recorded in my bedroom on laptop. As it’s the festive season I’ve done a pretty upbeat mix with mainly house/techno tracks featuring some of the artists I’m listening to at the moment – Isolee, Minilogue, Kassem Mosse, Villalobos.

What are you working on at the moment?

At the moment I’m working on my live show for the new Inch-time album which officially comes out in February. I’m working with three jazz musicians – We’re currently rehearsing for some shows in the new year. We’ll be performing tracks from the album live, very loosely, with myself on live electronics.

Who/what is your biggest inspiration?

That’s a difficult question! I’m always seeking out new music / art for inspiration. At the moment I’m listening to a lot of early 80’s electronic post punk and krautrock. But in general I think my music will always be influenced by the sounds I first heard in the mid 90’s – DJ Shadow, Jan Jelinek, DJ Krush, John Coltrane…

Tracklisting:

01. Jan Jelinek – PrimeTime
02. Bruno Spoerri – Background Rhythm 1
03. Machinedrum – She Died There
04. Burial – Unite
05. Appleblim & Peverlist – Circling
06. J Velez – Number Two (Little Park)
07. Ricardo Villalobos – Samma
08. Miniloque – Endlessness
09. Omar S – Gunup Runup
10. Ekkehard Ehlers – Robert Johnson (2)
11. Theo Parrish – Solitary Flight
12. Isolee – Gallus
13. Kassem Mosse – Staat Aus Glas
14. STL – Your Turn
15. Inch-time – Home

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