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E.P.195 Giant Claw

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Giant Claw

Abbiamo “conosciuto” la musica di Giant Claw grazie allo splendido album pubblicato dalla sua Orange Milk Records, un disco che apriva a molte riflessioni, e che ci ha spinti a saperne di più su questo musicista dell’Ohio.
Giant Claw accetta il nostro invito e compila in esclusiva un podcast incredibilmente fresco e coinvolgente che mette al centro molta musica e riferimenti stilistici che rappresentano una piacevole novità.
Buon ascolto!

Per iniziare puoi dirci in che modo ti sei avvicinato alla produzione musicale ed all’arte del djing?

E’ iniziato tutto con la passione per la tecnologia e per la sua evoluzione. Inizio ad ascoltare musica e finisco a pensare al suo rapporto con la tecnologia, ed ai limiti che in ogni epoca venivano a crearsi. Perché alcuni musicisti hanno preso certe decisioni? Perché i Silver Apples nel 1969 suonavano soltanto con un drum kit ed un oscillatore eppure il loro suono, ancora oggi suona dannatamente fresco e moderno?
Gli strumenti e la tecnologia sono stati i grandi catalizzatori della musica, per questo mi sono interessato a loro. Il vero problema è che non ho una mente molto schematica, per cui ogni volta imparare una nuova interfaccia mi mette il panico addosso, di contro, quando poi capisco davvero l’utilizzo ricevo un senso di libertà che non esiste con gli strumenti tradizionali. Mi sto rendendo conto solo ora che il computer è probabilmente lo strumento per eccellenza, qualcosa che ha un potenziale infinito, credo dovrebbe sempre esser stato ovvio.

Come definiresti/descriveresti la musica che ami proporre?

La maggiorparte della musica che ho prodotto come Giant Claw è basata usi sintetizzatori con elementi campionati o ancora con quello che viene definito “collage” musicale.
Ho due modi di creare musica in realtà, la prima basata sulle tastiere o sul pianoforte. In sostanza compongo musica con il pianoforte, poi la rielaboro con qualsiasi altro strumento. La seconda modalità è basata sul campionamento e quindi sulla modifica di questi sampler tramite il computer. Quel  che noto è che alcuni brani assumono un aspetto totalmente diverso dopo le modifiche, e questo a volte è l’aspetto migliore di tutta la storia.

Potresti descriverci il tuo setup in studio? Con cosa produci musica attualmente?

La mia configurazione base è formata da due Korg, il MonoPoly ed il Polysix, un computer ed un campionatore. Ho un paio di drum machine ma di solito utilizzo dei campioni lavorati al computer. Ho eliminato molte fonti esterne, anche se ho tenuto i due Korg, lo schermo del computer mi fa sentire a casa.

Dove hai registrato il podcast? E cosa puoi dirci in merito?

Ho registrato nel mio letto, sul mio computer a Columbus, nell’Ohio, cercando di rilassarmi dopo il mio secondo giorno di lavoro. Lo definirei più un mixtape che un Dj mix, sono soltanto brani che ho collegato insieme, non mi sento di dire che c’è qualche tema portante dietro.
Ho cercato di inserire anche estratti della mia musica, sia come Giant Claw che come Cream Juice, un progetto insieme a Seth Graham. Io e Seth inoltre gestiamo la Orange Milk records insieme, così ho inserito alcuni brani che abbiamo pubblicato con questa.

Su cosa stai lavorando al momento?

Ho appena finito di lavorare alla sonorizzazione di un progetto per bambini Marocchino e sto’ ultimando molti dei brani composti per l’occasione al fine di pubblicarli. Questa musica è fatta con strumenti totalmente diversi da quelli che ho elencato sopra, ci sono tamburi, tastiere, chitarra e molte altre cose tradizionali.
Da quando mi hanno commissionato il lavoro ho potuto staccare la mente e concentrarla su questo grande progetto. Inoltre sto’ completando un lavoro free jazz come Giant Claw ed altri per a Constellation Tatsu, per la Field Hymns e per la Cream Juice.

Chi o cosa è la tua maggiore ispirazione?

Credo la cultura ed il modo in cui si muove, ha il sapore del cambiamento. E’ affascinante per me sentirmi parte di qualcosa e mi fa sentire meglio in generale. Penso alla musica ed al suo essere una forma d’arte. Oggi magari è di tendenza, mentre tra qualche decennio verrà considerata merda. Nulla è veramente sacro, questa è una cosa da tenere bene a mente quando ci si inizia a prendere troppo sul serio, me compreso.

ENGLISH

To start out, can you tell us how you got into djing and producing electronic music?

It started with an interest in evolving technology. I would listen to music and find myself daydreaming about some evolutionary thread running through different time periods, and how they were usually bound by the available technology. Like, why are these musicians making these decisions at this time?
Why are the Silver Apples playing with just a drum kit and oscillators in 1969? Why does it sound so fresh? Technology, or basically electronic instruments, have been this catalyst for trends in new music, so I was naturally drawn to them. The problem is I don’t have a very schematics-oriented mind, so learning new interfaces is always a pain, but once you have mastered a piece of equipment, there’s a sense of liberation or freedom that doesn’t exist with more traditional instruments.
I’m realizing now that the computer is probably the ultimate instrument in itself, with endless potential. I guess that should have always been obvious.


How do you define/describe the music you make and play?

Most of my released music as Giant Claw has been very synthesizer-based electronic music, with an element of sampling, or what I’ve called “sound collaging” before. I have two modes of actually creating music, one is based around a keyboard or piano. Essentially, composed piano music that is eventually performed on whatever instrument I’ve got on hand.
The second mode focuses on editing, taking samples, composed pieces, parts of an arrangement I’ve already set out, whatever really, and messing with those elements on the computer. Songs really take new forms when that editing process is applied, and it can be the best part of the whole process.

Could you describe your current studio setup? What are you making music with?

My basic setup is two Korg synthesizers, the Mono Poly and Polysix, with a computer and sampler. I’ve got a few drum machines that I’ve used before, but I usually revert to creating or using existing samples on the computer. I guess as time has gone by I’ve been eliminating extraneous gear, even though I’ve kept those two bulky, vintage synths. Still, a computer screen feels a bit like home.

Where did you record this podcast and what can you tell us about it?

I recorded it in my bed on my computer, in Columbus Ohio, trying to chill out after my second shift day job. It’s much more of a mix tape than a DJ mix, just songs I’ve connected to and feel need to come together.
I can’t tell if there is some overarching theme going on, hopefully something can be picked up. I tried to include a sampling of my own music as Giant Claw as well as Cream Juice, a duo I’m in with Seth Graham. Me and Seth also run the record label Orange Milk together, so I put some tracks on there that we have released.

What are you working on at the moment?

I just finished work making music for a Moroccan children’s show, and I’m working on compiling a lot of those tracks to release. That music features completely different instrumentation than the electronic stuff I mentioned, it’s all live drums, keyboards, guitar, and all that.
Since it was commissioned, I was able to work in a different frame of mind, but I still think it was a great project. For Giant Claw, I’ve been working on an electronic free jazz record! Can I use that genre without sounding like a douche? I also have releases coming up on the tape labels Constellation Tatsu and Field Hymns, and Cream Juice just finished a record that I am very excited for people to hear.

Who/what is your biggest inspiration?

Culture, I guess? And the way it moves and tastes change. That’s fascinating to me and makes me feel better about life in general, knowing that permanence is a complete illusion and that no state of mind will burden you forever, it makes really great things even more bittersweet, and shitty things more tolerable. So translate that to music and art. Whatever is trendy now will probably seem like aesthetic horse shit to some later generation, and vice versa. That grants a certain freedom for creation. Nothing is really sacred, which is good to keep in mind whenever someone starts taking themselves too seriously, myself included.

Tracklisting:

1. Russ Garcia – Nova (Exploding Star)
2. Yu Miyake – WANDA WANDA
3. Tender Meat – Untitled III
4. DJ Nate – Footwurk Homicide
5. Cream Juice – Oh Oh Oh Oh
6. Instruments of Science & Technology – Mt. Mountain
7. Giant Claw – Orange Milk 04
8. Foodman – Tansansen
9. Stock, Hausen & Walkman – Women
10. Keith Tippett / Per Norgard / Kelly’s Apollo
11. Angelo Badalamenti – Questions in a World of Blue
12. White Noise / Johnny Guitar
13. Nobuo Uematsu & Masashi Hamauzu – Besaid Island
14. Wally Badarou – Endless Race
15. Collins Driggs – Parade of the Wooden Soldiers
16. Raymond Scott – Night and Day
17. Farben – Xango
18. Kas Product – Never Come Back
19. Jeanne Vomit-Terror – Mirror School
20. Space Art – Axus
21. LAFIDKI – Vong Wong
22. Isao Tomita – Arabesque No. 1

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