Questa settimana vi presentiamo il podcast di un musicista italiano dal talento cristallino. Gianluca Angelini è un produttore ambient/electro/techno con una visione molto creativa che emana cultura e competenza.
Con a sua ANG records ha messo fuori due vinili che sono una piacevole novità nel panorama italiano e romano. In questo mix Gianluca ci prepara un liveset di incredibile fattura dove da sfoggio al meglio della sua produzione ambient, musica che emana emozioni e classe e che speriamo vi faccia godere per questa intensa ora…Buon ascolto!
Per iniziare puoi dirci in che modo ti sei avvicinato alla produzione musicale ed all’arte del djing?
Mi sono avvicinato alla produzione musicale durante gli studi universitari.
Più precisamente facendo una ricerca sulla musica elettronica che mi ha portato a conoscere Luca Spagnoletti. Grazie a lui ho appreso i primi rudimenti sui software per produrre e lavorare con l’audio in generale. Non sono un dj, musicalmente nasco come chitarrista con una breve esperienza come trombettista.
Come definiresti/descriveresti la musica che ami proporre?
Risponderei con le parole di E. Varèse:
“ Che cos’è la musica? Qualcosa che deve venire dal suono”.
Potresti descriverci il tuo setup in studio? Con cosa produci musica attualmente?
Fino ad ora ho prevalentemente lavorato in digitale. Diciamo che uso Ableton live e Cubase oltre ad aver sviluppato una forte dipendenza da Reaktor!…
Dove hai registrato il podcast? E cosa puoi dirci in merito?
Il podcast l’ho registrato nel mio piccolo studio casalingo. Si tratta di un live di ambient-elettronica, se mi è concesso userei per descriverlo un’osservazione di Stockhausen: “Chi ascolta per mezzo di altoparlanti capirà prima o poi che ha molto più senso se dall’altoparlante esce una musica che non si può ascoltare altrimenti che con un altoparlante.”
Su cosa stai lavorando al momento?
Attualmente sto lavorando ad un progetto chiamato “Complex Adaptive Systems”.
Si tratta di un concept che dovrebbe veder luce su un limitato numero di uscite in vinile per la mia label, l’ANG.
Chi o cosa è la tua maggiore ispirazione?
Per me è veramente difficile rispondere a questa domanda. Traggo la mia fonte d’ispirazione dagli stimoli più svariati, non riesco ad avere punti di riferimento fissi.
Download