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E.P. 200 – New York Dennis Citizen Kane

Dennis Citizen Kane
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Il podcast 200, eccoci qui.
Sarà un lungo percorso, un viaggio nel quale vi racconteremo cinque delle più influenti città che hanno permesso alla scena dance di nascere ed evolversi e lo faremo tramite la musica e le parole di chi ha vissuto la storia.
In questo primo appuntamento presentiamo New York, di tutte, la città che più ci ha messi in crisi, perché credeteci, trovare a New York il Dj che rappresenti oggi un vero culto underground è una missione veramente ardua, ma infine lo abbiamo trovato la risposta: Dennis “Citizen” Kane!Quando ho chiesto al nostro amico Paolo Di Nola (Cosmic Metal Mother) di suggerirci un nome (visto che ha vissuto per oltre venti anni nella city), non ha esitato: Dennis.
Dennis “Citizen” Kane è una figura seminale del circuito dance Newyorkese, un grandissimo collezionista di gemme rare, acquirente e venditore dietro lo storico A1 Records, resident del grandioso party “Adult Section “ al Cielo insieme a Darshan Jesrani.
La sua storia parte naturalmente dalla disco music ed arriva dritta nel cuore pulsante dell’house passando per tutte le derive soniche che la grande mela è stata in grado di partorire nel corso dei decenni.
Fondatore della  Disques Sinthomme Records, ha dato alle stampe sei release che sono lo specchio della NYC più muscolare.Dennis Citizen Kane Statement:

“Ricevere la richiesta di registrare un mix che potesse descrivere la mia città,  New York, è stato emozionante, eccitante ma allo stesso tempo rischioso. Qualcosa che richiede un grande impegno.  L’eredità della cultura musicale dance di questa città è come una tela vasta e dalle maglie profonde.

Ho ripensato a tutti gli anni trascorsi ed alla gamma di posti nei quali ho suonato, danzato, ascoltato ed incontrato persone fantastiche, passando dalle mie frequentazioni ai live delle bands dei miei amici nel Lower East Side (o aiutandoli a montare il palco ed allestire lo show) nel corso degli anni 80, alle feste tipo Payday & 1000$ bar, Madame Rosa’s, Big Haus, Choices, The Loft, etc…A tutti i posti in cui ho suonato nel corso degli anni:  2I’s, Lucky Strike, E&O, Rebar, Joe’s Pub, PS1, The Bronx Community Center, The Roxy etc.. all’insediarmi in locali quali Apt, Love e Cielo per residenze prolungate, all’organizzazione di feste private nel mio loft e suonando in svariati posti nei 5 distretti della city.
È stato un viaggio esaltante fin qui, sebbene la città abbia subito profondi cambiamenti.

La polizia e le follie del mondo immobiliare hanno reso la situazione complicata (grazie tante, cari sindaci Giuliani e Bloomberg) è difficile creare nuove situazioni e le elevate spese l’hanno resa il terreno fertile per intrusi provenienti da sobborghi sconosciuti (un mare di stronzi passivi/aggressivi) invece di essere la culla dei b-boy più cool provenienti dalla 135ma strada che realizzano graffiti e fanno skate.È diventata purtroppo una città bianca, non una città nera o latina (l’orrore rappresentato dalla cultura del rap commerciale ha richiamato la maggior parte degli ascoltatori neri e latini sotto ai 40 anni).

È una grande e prolungata perdita culturale che va di pari passo con il processo naturale della capitalizzazione globale.
Nonostante tutto, le cose crescono e grandi persone aspirano a realizzare un lavoro solido ed a  far in modo che si realizzi.Una delle esperienze più eccitanti ed esaltanti della mia vita newyorkese è stata incontrare e conoscere così tante persone coinvolte e considerare la maggior parte di essi degli amici veri.David Mancuso ed il suo progetto di vita “The Loft”, Nicky Siano, DC LaRue, Danny Krivit, Tony Humphries, Bobbito Garcia, Sal Principato, Johnny Sender, Justin Strauss, Darshan Jesrani, Jason Drummond (who made PS1 count),  Bruce Tantum, Brennan Green, Spam, Paolo Argento, Sean B. Anthony Avatar, (Richard Sen…un newyorkese “onorario”) e così via…Tutti  loro rappresentano l’eccezione, persone che volano al di sopra di tutto.

E’ pensando alle loro figure, come contrapposti alla attuale cultura generale, che ho realizzato un mix che potesse riflettere la mia storia personale e le mie relazioni interpersonali.

Molti degli artisti sopra citati sono quindi inclusi nella mia selezione.
Godetevela e continuate a tenere duro!”

R.I.P. Mark Kamins

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