E.P.215 Posthuman - Podcast

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Formatisi sul finire dei ’90 i due cugini Rich Bevan e Josh Doherty con la ragione sociale di Posthuman hanno creato una miscela sonora che è partita da un primo disco IDM per la storica Skam per poi approdare sulla loro Seed records con un suono che negli anni è diventato sempre più complesso.
Li avevamo ritrovati qualche tempo fa con un bellissimo album per la Balkan Vinyl dove avevano dato riprova di grande maestria anche a ridosso di generi come l’electro o la techno.
Da poco fuori un interessantissimo Ep per la Tusk Wax dove, mai come ora, hanno portato il loro passo sul dancefloor.

Per electronique in un mix esclusivo che oscilla tra techno ed house con un occhio old school ed un piglio acid di gran classe. Buon ascolto!

Per iniziare puoi dirci in che modo ti sei avvicinato alla produzione musicale ed all’arte del djing?

Noi siamo cugini, quando eravamo adolescenti ci siamo messi a pasticciare con una Yamaha RX17, un synth DX21 ed un vecchio Fostex a 4 canali. Il tutto insieme ad una serie di pedali per chitarra su una polverosa soffitta di famiglia.
Rich ha poi preso un AJAI S2000, uno strumento che ci ha aperto molte strade. Più tardi, quando abbiamo compiuto 20 anni abbiamo inviato una demo alla Skam dicendo che avremmo suonato solo per della Vodka. Loro pubblicarono il nostro primo disco e ci fecero fare da spalla agli Altern8 a Manchester. Poi ci siamo trasferiti a Londra ed abbiamo aperto la nostra label, la Seed ed iniziato a produrre parties.

Come definiresti/descriveresti la musica che ami proporre?

Scriviamo la musica che vorremmo ascoltare, questo significa anche che la nostra musica è molto mutata nel corso degli anni, seguendo il gusto che ovviamente si è evoluto. Tutto funziona in maniera ciclica, all’inizio ad influenzarci erano i suoni di Detroit e di Chicago, poi negli anni abbiamo sperimentato molto e solo di recente siamo tornati a produrre cose più lente e deep con influenze acid.

Potresti descriverci il tuo setup in studio? Con cosa produci musica attualmente?

Provenendo da un background hardware e sample sequencing abbiamo anche registrato molti suoni per manipolarli poi e lavorarli live attraverso i nostri synths. Attualmente il nostro studio invece è basato su FL Studio, Ableton, Soundforge ed una serie di effetti VST, in particolare alcuni home-made abbastanza imprevedibili (che è già metà del divertimento!). Ci sono sempre alcuni synth, in questo momento un Juno6, Juno Alpha, un MS2000 ed il nostro vecchio e fidato DX21 (ancora in vita). Tendiamo a prendere in prestito o acquistare nuovi kit e sample, per utilizzarli e puoi muovere verso nuove cose.

Dove hai registrato il podcast? E cosa puoi dirci in merito?

Abbiamo registrato il podcast nel nostro studio nell’East End londinese, con un paio di birre in una giornata soleggiata. Abbiamo utilizzato Ableton per metter insieme alcuni nostri inediti più qualche disco acid, house e techno tra quelli che più ascoltiamo al momento.

Su cosa stai lavorando al momento?

Abbiamo un Ep in uscita su RSI Records che è la nuova label di Tusk Wax. Solo vinile, centrini disegnati a mano con remix di Damn Martin, Disco Bloodbath e PORK INTL.
Inoltre abbiamo un remix di LPZ uscito in vinile ad agosto, un brano di una label che fa solo vinile che si chiama Rothmans ed ancora un paio di 12 pollici per la Body Work Records. Inoltre siamo impegnati con dei live e con la nostra serata I Love Acid.

Chi o cosa è la tua maggiore ispirazione?

La prima Warp ed artisti inglesi come LFO, Weatherall, B12, Nexus 21, Autechre, BoC, Ruskin, Broom…la prima ondata di Detroit: Mills, Hood, Atkins, Saunderson. Etichette come Trax, Rephlex, Hardwax, Underground Resistance. Nuovi artisti come Hrdvision, Ejeca, Paranoid London, è molto difficile citarne soltanto alcuni! Sembra che la techno stia risorgendo..e noto come alcuni degli artisti che ci hanno influenzato siano in attività ancora oggi.

Tracklist:

01. Global Goon – Qweekl
02. Posthuman – Hecatism
03. Maurizio Vitiello – On Off
04. Phurall – Take It Back
05. Kamikaze Space Programme – 10 V.7.10
06. Hotel International – L’annee Du Dragon (Joker Of The Scene Remix)
07. Hard Ton – Rise Up
08. Ali Renault – Promises
09. Affie Yusuf – Impaled By Nut Nuts
10. CVNT – Haunted Ballroom
11. Posthuman – So Cruel
12. Esteban Adame – Effect
13. Furfriend – Fist Fuck
14. Cottam – Groove 1
15. Posthuman – I Am A Killer
16. Soul 223 – Almost Like It Used To Be
17. LPZ – Without You
18. R-A-G – Harold’s Invention
19. D’Marc Cantu – How Are We Doing
20. Posthuman – Decompression
21. Ben Sims – Strike
22. The Third Man – Pipes at Helios Canyon (Legowelt Remix)
23. LPZ – Think For Yourself (Posthuman Remix)

To start out, can you tell us how you got into djing and producing electronic music?

We are cousins, when we were teenagers we would mess around on a Yamaha RX17 drum machine, a DX21 synth and an old Fostex 4 track, plus an array of guitar pedals that had been gathering dust in a family attic… Rich then acquired an AKAI S2000 which opened a lot of doors. Later, in our early 20’s, we sent a demo to Skam Records saying “We will gig for Vodka” – they released our first record and we did a show supporting Altern8 in Manchester. We then moved to London and started our own label Seed and putting on parties.

How do you define/describe the music you make and play?

We write the music we want to listen to ourselves. This means our output has changed a lot over the years, as we hear new music and tastes evolve. All things go in cycles though – at the very beginning it was the sounds of Detroit and Chicago in the late 80’s / early 90’s that influenced us, and although over the years we’ve experimented with many different styles and sounds, recently we’ve returned to producing slow, deep techno and acid.

Could you describe your current studio setup? What are you making music with?

Coming from a background of hardware and sample sequencing, we’ve also been heavily into recording sounds and then post-sequencing & manipulating sampled audio, rather than live synth parts. Our studio is currently centred around FL Studio, Ableton, Soundforge, and a massive array of VST FX – particularly finding weird, home-made VSTs (they can be unpredictable, which is half the fun!). There’s always a few synths and instruments kicking about as well – currently a Juno 6, Juno Alpha, MS2000, and our old trusty DX21 (still alive). We tend to borrow or buy kit, sample everything out of it, then move onto new gear…

Where did you record this podcast and what can you tell us about it?

In our home studio in the East End of London. With a few beers on a sunny day, recorded in Ableton. It’s a selection of new / unreleased material of our own, plus some acid, house, and techno that we’re listening to right now

What are you working on at the moment?

We have an EP out on RSI Records, which is the new label from Tusk Wax. Vinyl only, hand drawn labels, with remixes by Damon Martin of Disco Bloodbath, and PORK INTL. We’ve also got a remix of LPZ out on vinyl in August, a track on a cool vinyl-only label called Rothmans, and a couple of 12”s due on Body Work Records. Plus we’re very busy with gigs and live sets this summer, as well as running our own clubnight I Love Acid

Who/what is your biggest inspiration?

Early Warp & UK artists like LFO, Weatherall, B12, Nexus 21, Autechre, BoC, Ruskin, Broom…first wave of Detroit techno: Mills, Hood, Atkins, Saunderson. Labels like Trax, Rephlex, Hardwax, Underground Resistance. Newer artists like Hrdvsion, Ejeca, Paranoid London. It’s hard to name just a few! If feels like techno is having a resurgence – so when naming the artists that were an influence when we were younger, many of them are still smashing it today.

Tracklist:

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