Fabrizio Matrone è la mente che si cela dietro il progetto Matter. Un produttore che cura il suo suono fino al dettaglio, regalandoci ogni volta un’incredibile esperienza d’ascolto nei suoi lavori. E siamo ormai al sesto album, quel Biorhexistasy pubblicato dalla sempre brillante Kvitnu, il suo secondo per la label Ukraina.
Per electronique.it mixa in esclusiva venti brani che descrivono minuziosamente il suo essere appartenente ad una scena elettronica sotterranea e ricercata. Un ascolto notevole.
Per iniziare puoi dirci in che modo ti sei avvicinato alla produzione musicale ed all’arte del djing?
Ho sempre nutrito un forte interesse per la produzione musicale, fin dall’adolescenza, ma il tutto cominciò in giovane età quando riuscii ad acquistare una chitarra ed un distorsore iniziando a creare i miei primi brani accompagnato dalla drum machine o dalla band con la quale suonavo. Poi arrivò un registratore 4 piste, vari pedalini, fino alla folgorazione per la musica elettronica e sperimentale e la creazione di un piccolo ed essenziale home studio che con il tempo si è evoluto in strumentazione.
Un grosso contributo è venuto dai Retina.it, quando diversi anni fa, ero solito nei miei pomeriggi da studente recarmi al loro studio, ad ascoltarli e ad osservarli mentre armeggiavano con le loro macchine.
Non sono mai stato un dj, da ragazzo come tutti quelli della mia età mi divertivo a creare i mie personali mixtape per poi scambiarli con gli amici, ma ovviamente è una cosa diversa.
Come definiresti/descriveresti la musica che ami proporre?
Oscura, ruvida, densa.
Potresti descriverci il tuo setup in studio? Con cosa produci musica attualmente?
In studio dispongo di qualche synth analogico e digitale, un piccolo sistema modulare, vari processori d’effetto, qualche microfono, chitarra, mixer controller midi e computer con opportuno software per la produzione audio. Di solito in fase di produzione mi piace molto sperimentare sui suoni e tendo ad utilizzare tutte le macchine fin quando il suono non si avvicina il più possibile all’idea, questo può avvenire immediatamente, oppure richiedere tempo.
A volte può capitare che mi concentri solo su un synth o su qualche processore d’effetto accoppiato ad un buon beat.
Dove hai registrato il podcast? E cosa puoi dirci in merito?
Il podcast è stato registrato nel mio piccolo studio casalingo, i musicisti che con i loro brani lo popolano sono vecchi e nuovi amici incontrati durante questi anni o perfetti sconosciuti, ma in entrambi i casi sono legato alla loro musica per vari motivi, lo definirei un podcast “d’appartenenza”.
Su cosa stai lavorando al momento?
Al momento ho iniziato a lavorare a nuove tracce per il progetto Matter, poi ci sarà una collaborazione con degli amici di vecchia data per una nuova release a sei mani.
Chi o cosa è la tua maggiore ispirazione?
Ascolto molta musica, spaziando tra diversi generi. Punti di riferimento sono senz’altro cinema e letteratura, prediligendo per questi ultimi due, tutto ciò che ha a che fare con una visione distopica.
L’interesse per la Geologia ha avuto anch’esso una indubbia influenza sulla mia musica, in particolare questo è avvenuto per “biorhexistasy” (anche se al direttore di una nota rivista musicale italiana è sembrata una cosa di difficile comprensione) cosi come le esperienze che vivo nel quotidiano.
La musica sicuramente è la componente più influente, offre stimoli diretti, mentre il resto sono input che agiscono a livello del subconscio, ma non saprei spiegarne i meccanismi.
Tracklist:
01. Retina.it “Risveglio” (2004, Mousike Lab)
02. Muslimgauze “Hafizz Maidan” (2008, Muslimtapes)
03. Zavoloka “Sikornik” (2012, Kvitnu)
04. Scorn “Shake Hands” (2011, Ohm Resistance)
05. Surgeon “Autechre remix” (2007, Dynamic Tension Records)
06. Shifted Phases “Scattering Pulsars” (2002, Tresor)
07. Clock Dva “Dark Attractor” (1992, Contempo Records)
08. Netherworld “Iperborea” (2011, Glacial Movement Records)
09. Fabio Orsi “Memory Of A Safe Place” (2013, 13)
10. Kotra “Giftgas” (2012, Kvitnu)
11. Matter “Attrition” (2013, Kvitnu)
12. Techno Animal “Bass Concussion” (1998, Position Chrome)
13. Candor Chasma “Hallucination Doors” (2012, Old europa Cafe)
14. Plaster “Tangle” (2013, Stroboscopic Artefacts)
15. Celluloid Mata “Rhizome” (1999, Noise Museum)
16. Orphx “Periphery” (2013, Boundary Conditions)
17. Dive “Final Report” (1991, Minus Habens Records)
18.100Blumen “Hardy Plant” (2007, Ant-Zen)
19. Synapscape “Blades” (2007, Ant-Zen)
20. Cop Shoot Cop “Disconnected 666” (1990, Big Cat UK Records)