- Italiano
- English
Un suono techno molto interessante ed estremamente ipnotico il loro, fatto di grooves sempre carichi di tensione. Per Electronique.it in un podcast che affronta varie facce della musica elettronica e rispecchia a pieno le loro passioni. Buon ascolto!
Per iniziare puoi dirci in che modo ti sei avvicinato alla produzione musicale ed all’arte del djing?
Robin: Sono cresciuto a Eindhoven, che è una città altamente tecnologica, l’habitat originale della Philips, che ha iniziato la sua attività alla fine del 20° secolo, forgiando la mentalità che è ancora incorporata nella musica elettronica contemporanea della scena locale.
La scena che ho sperimentato nella mia giovinezza era molto acida e con grandi dj techno che suonavano in luoghi insoliti come case occupate o garage sotterranei.
La città e la sua scena hanno avuto una forte influenza sulla mia prima relazione con la tecnologia musicale fornendomi un quadro di riferimento per il suono elettronico. Per quanto riguarda l’attività di dj-ing ho cominciato a collezionare vinile negli anni della mia adolescenza, dapprima passando per i primi anni dall’hip / trip-hop e broken beat e ’90 influenze jungle negli anni d’oro di labels quali Sonar Kollektiv, K7 ! record e Ninjatune e arrivando ad etichette fondamentali come Warp, UR e Planet E, grazie alle quali ho avuto i miei primi incontri con il suono che più incarna le influenze di Detroit, del quale non ne ho mai avuto abbastanza e per il quale continuo ad esplorare le diverse manifestazioni e le origini di questo suono anche e soprattutto nei miei set attuali.
Nick: Ricordo ancora i miei primi momenti con la Oberheim Matrix 6, un sintetizzatore leggendario, nello studio analogico presso la nostra università. Era un giovedi pomeriggio e un corso fu cancellato così prenotai al volo lo studio analogico per un paio d’ore e iniziai a suonare.
Ricordo di aver giocato su alcuni accordi, registrando poi il tutto nel mio computer e dopo un’ora mi ero accorto di aver realizzato la mia prima traccia techno. Più avanti ho scoperto che era da qualche parte tra deep house e techno di Detroit e che c’era un intero catalogo di grandissima musica in questo stile che fino ad allora non conoscevo. Prima di concentrarmi sulla realizzazione di un suono ambient e IDM, ho anche suonato in una band funk / rocknroll.
Come definiresti/descriveresti la musica che ami proporre?
Il focus della nostra musica è su layers e textures piuttosto che sui loop quantizzati. Le melodie ed i pads sono combinati coi ritmi guida e linee di basso che si alternano a ritmo lento. L’approccio è molto scultoreo e il nostro processo di studio di per sé è abbastanza noioso.
Noi facciamo musica per la mente che è anche funzionale alla pista da ballo.
Potresti descriverci il tuo setup in studio? Con cosa produci musica attualmente?
Il modo in cui il nostro studio si è realizzato ci ha consentito di convogliare l’imprevisto in un flusso musicale, portando quel tocco organico ai nostri suoni. Le nostre fonti sono sia analogiche che digitali e simili i nostri metodi di lavorazione.
L’aspetto fisico della musica elettronica è molto importante per noi, captando il segnale da uno stompbox ad un altro e comprendendo la catena che fluisce dall’elettricità invece di tenerla semplicemente relegata nel computer.
Condividiamo l’amore per le texture irregolari, cambiando ritmi e sfumature naturali, per questo motivo usiamo nastri a delay. Proiettare un suono più o meno statico tramite uno speaker o attraverso il nastro dà una nuova vita. Dopo aver fatto alcune jam con uno strato usiamo strumenti digitali per trovare la parte migliore e tagliare le frequenze di cui abbiamo bisogno e lo facciamo così entrare nel mix.
Dove avete registrato il podcast? E cosa puoi dirci in merito?
Il podcast è stato registrato nello studio di Nick a Berlino, Neukölln. Piuttosto che registrare il solito mix techno, abbiamo colto questa opportunità offertaci da Electronique per evidenziare alcune delle nostre fonti di ispirazione. Dal vecchio suono analogico IDM realizzato da B12 per la Warp alla ricontestualizzazione moderna di Versalife del suono electro old-school. L’umore e l’atmosfera hanno svolto un ruolo fondamentale nella registrazione di questo mixato.
Su cosa state lavorando al momento?
Stiamo attualmente lavorando su alcuni progetti interessanti che speriamo di ultimare e pubblicare in questo inizio di 2014. Non possiamo davvero dire troppo su questo progetto al momento.
Possiamo comunque confermare che continueremo a lavorare con Field Records su diversi progetti e nel lungo periodo, abbiamo in programma di creare un live set che dovrebbe vedere la luce nel 2014.
Chi o cosa è la tua maggiore ispirazione?
Una delle principali fonti d’ispirazione è la sinergia che c’è tra noi due. Viviamo in città diverse e ci inviamo di continuo bozze, suoni, brani e visioni di sviluppi futuri per quando non riusciamo ad essere insieme in studio. Il processo è molto dinamico ed è molto stimolante avere le nostre prospettive individuali sugli stessi materiali ed elevarli un nuovo livello del prodotto come frutto della collaborazione.
Tracklist:
01. Acronym – Oceanus
02. Air Protection Office – June (Alan Backdrop Re-edit)
03. Hiver – Zefiro
04. Joey Anderson – Mindset
05. Terrence Dixon – One Bedroom Apartment
06. Zenker Brothers – Inti
07. Convextion – Miranda (original mix)
08. Thor – Aliens dont boogie
09. D5 – Dark City
10. E.R.P. – Ice Rings
11. Hardfloor – Skill Shot (Versalife Remix 2)
12. Metropolis – The Other Life (raw version, unreleased)
13. Donato Dozzy – Gol
14. B12 – Drift
Robin:
I grew up in Eindhoven, which is a very technological city, its the original habitat of Philips, starting their company at the late 20th century, this shaped the whole city and its mentality which is still embedded in the local contemporary electronic music scene. The scene I experienced in my youth was full of hardware acid acts and great techno djs perfoming in unusual locations like squatted buildings and basement car parkings. The city and its scene had a strong influence on my early relationship to music technology and in providing a reference frame for electronic sound.
As for dj-ing I started collecting vinyl in my teenage years, first years hip/trip-hop minded artists and also some broken beat and 90s jungle influences. I would be digging for labels like Sonar Kollektiv, K7! records and Ninjatune a lot back then. Through labels like Warp, UR and Planet E I had my first encounters with a sound that embodies more of a detroit influenced, futuristic sonic palette and I never got enough of this and still explore the diverse manifestations and origins of this music in my current sets.
Nick:
I remember my first moments with the Oberheim Matrix 6, a legendary synthesizer, in the analog studio at our university. It was thursday afternoon and one course got cancelled so I quickly booked the analog studio for a few hours and started playing around. I played some chords, recorded it into my computer and an hour later I had somewhat made my first ‘techno track’. Later I found out it was somewhere between deep house and detroit techno and that there was a whole catalog of great music in this style that I didn’t know back then. Before that I was focussed on making ambient and IDM alongside playing in a funk/rocknroll band.
How do you define/describe the music you make and play?
The focus in our music is on layers and textures rather than squares and quantized loops. Melodic washes and pads are combined with driving hypnotic rhythms and basslines that alternate at slow pace. The approach is very sculptural and our studio process inherently is quite tedious. We make music for the mind that is also functional on the dancefloor.
Could you describe your current studio setup? What are you making music with?
The way the studio is set-up allows the unexpected to occur in a musical flow, bringing an organic feel to the sounds. Our sources are both analog and digital and alike are our processing methods. The physical aspect of electronic music is very important for us, patching the signal from one stomp box to another and really understanding the chain feeling the electricity instead of hiding it in the computer.
We share a love for irregular textures, shifting rhythms and natural overtones, for this reason we use tape delays, tube circuitry and do a lot of re-amping of sounds. Projecting a more or less static sound through a speaker cabinet or running it through tape gives it a whole new life. After doing some jams with a layer we use digital tools to find the best part and cut out the frequencies we need and make it fit in the mix.
Where did you record this podcast and what can you tell us about it?
The podcast was recorded in Nick’s studio in Berlin, Neukölln. Rather than doing a straight-forward techno-mix, we took this opportunity for Electronique to highlight some of our other inspirations. From old analog Warp-released IDM from B12 to Versalife’s modern take on old school electro. Mood and atmosphere play an important role in the recording.
What are you working on at the moment?
We are working on some exciting projects that we hope to be finalized and released in the beginning of 2014. We can’t really say too much about it currently. We can share though that we will continue to work with Field Records on several projects and in the long run we plan to create a live set which should see the light in 2014 as well.
Who/what is your biggest inspiration?
A main source of inspiration is the synergy between us two. We live in different cities and send each other sketches, sounds, tracks we like as well as visual inspiration when we are not in the studio together. The process is very dynamic and it’s very refreshing to have the individual perspectives on the same materials and get it to a new level as a product of the collaboration.
Tracklist:
01. Acronym – Oceanus
02. Air Protection Office – June (Alan Backdrop Re-edit)
03. Hiver – Zefiro
04. Joey Anderson – Mindset
05. Terrence Dixon – One Bedroom Apartment
06. Zenker Brothers – Inti
07. Convextion – Miranda (original mix)
08. Thor – Aliens dont boogie
09. D5 – Dark City
10. E.R.P. – Ice Rings
11. Hardfloor – Skill Shot (Versalife Remix 2)
12. Metropolis – The Other Life (raw version, unreleased)
13. Donato Dozzy – Gol
14. B12 – Drift