Questa settimana abbiamo l’onore di ospitare un podcast speciale. Un mix dedicato alla memoria di Mauro Tannino. Un artista che ha dato molto a Roma ed alla musica, scomparso prematuramente nell’agosto del 2000.
Mauro era uno degli artisti della storica Vibraphone Records (leggete l’approfondimento sulla label) e grande amico di un altro storico Dj: Leo Anibaldi.
Ed è proprio Leo a prendere in mano il catalogo Vibraphone per presentarci questo tributo che è un passo obbligato per tutti gli amanti dell’house music.
Leo ha inoltre raccontato chi era e cos’ha rappresentato Mauro Tannino in quattro risposte da leggere tutte d’un fiato. Buona lettura e buon ascolto!
Chi era Mauro Tannino?
Ho conosciuto Mauro nel 1989 quando mi esibii in uno dei miei primi live nel club capitolino Much More Acropolis, un locale frequentato da tutti i dj più conosciuti dell’epoca. Fu quando Mauro venne da me dicendomi che gli era piaciuto molto quello che avevo creato che capii che a Roma stava nascendo qualcosa di nuovo, una vera e propria techno generation.
Rimasi molto affascinato dal suo carisma e da quella sua intuizione/convinzione che ebbe riguardo la nascita della musica techno elettronica.
Nel 1989 insieme a Lory D iniziò ad andare a Londra ed importare questo nuovo sound electro/techno con vinili mai sentiti prima (credo fossero i primi in Italia a fare cose del genere) così quando ci incontrammo di nuovo tra noi si stabilì una grande amicizia, finalmente avevo incontrato qualcuno che provava qualcosa verso questo nuovo sound odiato e disprezzato da tutti e ritenuto alienante dalla maggior parte delle persone che frequentavano i vecchi club della capitale.
Inoltre aveva una grande presenza, tutti erano affascinati da lui, era un perfezionista e un ragazzo prodigio come dj e producer.
Quando la nostra amicizia si consolidò creammo un piccolo gruppo di persone e ci incontravamo sempre in piccoli club dove Mauro, Lory e Leo Young suonavano la musica della nuova generazione, ricordo che per qualche anno eravamo sempre una decina di persone e quindi posso affermare che é anche grazie a lui se tutto questo movimento é nato.
Cos’ha rappresentato per Roma?
Posso affermare che se parliamo di pionieri della musica elettronica sicuramente é stato uno dei primi in assoluto, quindi credo si possa definire uno dei padri assoluti del movimento “1990” infatti proprio in quel periodo grazie anche al suo incitamento nacquero i primi rave party e fù Mauro ad aprire una serie di mega eventi che in quegli anni resero Roma la capitale della Techno nel mondo.
Fu emozionate veder materializzarsi ciò in cui avevamo creduto in pochi, fenomeni che poi divennero talmente popolari da radunare migliaia di persone provenienti da tutta Italia per riversarsi ogni fine settimana nella capitale.
Quale eredità artistica é stato in grado di lasciarci?
Credo che la vera forza di Mauro Tannino fosse il suo magnetismo, era un artista in grado di attirare il pubblico a sé , amato e stimato sopratutto per la musica che proponeva, sempre attento alla ricerca di un suono particolare e raffinato che gli valse l’appellativo di “Mago”.
Il suo gusto prese poi forma nelle produzioni con la Vibraphone Records dove realizzò musica di grande livello insieme agli altri ragazzi del gruppo.
Non ho più incontrato nessuno come lui durante tutti questi anni e chi lo ha conosciuto non potrà non confermare.
Vorrei ringraziare Stefano Curti, produttore e amico di Mauro, per avermi chiesto di mettere le mani sulle sue vecchie produzioni ed avermi quindi dato una grande possibilità per valorizzare e rendere accessibile la sua musica.
Questo Vibraphone Concept é una sorta di megamix-remix-re-edit e re-mastering, devo dire che é stato emozionate rivivere quegli anni durante la fase creativa del progetto e sono orgoglioso di poterlo condividere con il tutti voi regalandovi musica che é un patrimonio dell’umanità.
Cosa lascia invece a livello umano?
Come detto prima Mauro era un vero uomo di talento, un perfezionista non solo nel campo musicale.
Poco prima della sua scomparsa, infatti, era diventato campione italiano di paracadutismo estremo e forse proprio il suo perfezionismo lo ha portato via.
Il suo insegnamento è stato questo: nella vita si può fare tutto, ma bisogna farlo bene, fino in fondo e con coraggio.
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Tracklist:
01. In My Garden (Part. 1)
02. In My Garden (Part .2)
03. Journey (Solo Piano)
04. Journey (Solo Drum)
05. Cyclops (Re edit)
06. Magic Staircase (Re-edit)
07. Secret Doctrine (Re-edit)
08. Gladiator (Re-edit)
09. Mary Celeste (Re_edit)
10. One world (Re_edit)
11. Marine Sulphure (Re-edit)
12. Marine_Sulphure (Leo_Anibaldi variazione include parti di “Experience Repetition”)
13. M (Re-edit)
14. Sea Bird (Re-edit)
15. Outer Space (Re-edit)
16. Chico (Re-edit)
17. Prelude (Re-edit)
18. After Glow (Re_edit)
19. High Flyer (Re_edit)
20. Hotel_America (Re-edit)
21. The Vagabond (Re-edit)
22. Tanna (RE Mastered Re-edit)