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Un incontro casuale, iniziato con i PWOG che postano la nostra vecchia recensione di Ov Biospheres And Sacred Grooves sulla loro fan page, era il 16 febbraio 2014 e da li partì uno scambio di email e l’idea di consolidare questo incontro con il loro primo podcast ufficiale che arriva dopo quasi due anni.
La caratteristica che più di tutte abbiamo piacere di far emergere, è quel privato senso di amicizia e collaborazione che fa si che qualsiasi risposta e qualsiasi lavoro svoltosotto il loro moniker sia dapprima condiviso tra tutti, ragion per cui i loro tempi di realizzazione sono sempre molto dilatati.
Contestualmente siamo riusciti anche ad organizzare un’intervista via mail dai contenuti interessantissimi, non ci resta che augurarvi buona lettura e buon ascolto!Per iniziare vi chiederei come e quando vi siete incontrati per la prima volta?Reinoud van den Broek: Ci siamo incontrati nei primi anni ’80 nella scena locale alternativa, artistica e musicale.
Reinier Brekelmans: Vedi la mia risposta n.5…
Tim Freeman: Ho incontrato PWOG attraverso la mia amicizia con Robbert Heijnen e conoscevo Reinoud Van Den Broek fin dal suo lavoro presso il miglior negozio di dischi a Tilburg (Tommy).
La vostra musica è sempre stata distante dalla techno e dall’ambient prodotte in quegli anni, potrei definirlo come una forma non convenzionale ed anarchica. Quale era l’idea alle spalle? Possiamo supporre si celasse qualche misterioso messaggio nella vostra musica?
Rv / dB: Abbiamo ascoltato musica proveniente da ogni parte del mondo e prodotto paesaggi sonori industriali in cui l’elettronica era diventata sempre più importante. L’avvento dell’acid house ci ha spinto ad incorporare il ritmo in quello che stavamo già facendo.
In poche parole; il messaggio era quello di custodire il pianeta, la vita e goderlo, ma allo stesso tempo di rimanere vigili e critici.
Eravate coscienti di quello che stavate creando?
Rv / DB: Sì, abbiamo consapevolmente voluto rendere la musica dance più significativa ed al contempo la musica industriale più divertente …. 🙂
RB: Sì, Reinoud ha espresso in maniera perfetta il nostro sentimento comune in quel periodo!
TF: Ho sicuramente provato quel sentimento! Stavamo facendo qualcosa di diverso ed originale.
Cercando informazioni circa le vostre performance live ho scoperto che durante il vostro tour italiano del 1996 avete suonato ad un curioso evento che prendeva il nome di “Italian Society for the Study of the States of Consciousness”, potete raccontarci qualcosa di quello show e se ne avete, qualche aneddoto sul vostro tour?
TF: Non riesco a ricordare quello specifico concerto, mi dispiace. Ricordo che girando l’Italia, abbiamo avuto molte avventure lì. Molti aneddoti, anzi. Ma richiederebbero una lunga chiacchierata a parte e probabilmente risulterebbero interessanti solo per le persone che erano lì al momento;) Siamo stati molto fortunati ad avere l’assistenza di un tour manager italiano prezioso come Mara Z a cui vanno i nostri ringraziamenti . Non sono sicuro che avremmo potuto affrontare quel tour senza il suo aiuto.
RB: Ah, sì, grazie a Ivo per avermi inviato quel materiale d’archivio ed avermi fatto ricordare il viaggio verso quel posto cavernoso lungo il Po e di essere stati fermati da tre poliziotti. Tim Freeman ci ha tirato fuori da quella improbabile situazione dicendo “scusi … sono artisti!” … Non ricordo il concerto però 🙂
Come dice Tim, abbiamo avuto molte avventure in Italia, non tutte positive, mi spiace, ma devo affermare che il nostro concerto al club Maffia di Reggio Emilia è stato l’apice dei nostri due tour in terra italiana. Luogo ideale e folla entusiasta! Anche il cibo, per non parlare della grappa, è stato qualcosa di epico 🙂
Cos’è cambiato nel frattempo?
TF: Ummmm …. molte cose e nulla. Una grande differenza è la disponibilità di computer sempre più potenti e nuovi software di produzione musicale. Ai nostri tempi non esisteva nulla di tutto ciò quando i PWOG erano attivi. Abbiamo usato un sequencer hardware in un primo momento, e poi un Atari 1040ST. Molto limitato rispetto alla tecnologia di oggi.
RB: Tutto e niente! (Scusa Ivo, la tua domanda ci ispira tali risposte;) Fondamentalmente PWOG ha terminato le attività nel 1997 ed ognuno di noi si è dedicato alla propria vita.
Dal 2007 sto seguendo i miei progetti personali (vedi: corpsflottants.wordpress.com – Per una risposta alla prima domanda) e naturalmente anche Dadavistic Orchestra (progetto ambient/drone condiviso con i The Black Dog n.d.r.).
Al momento sto esplorando le potenzialità dei field recordings basati su composizioni spaziali.
Robbert Heijnen: Finalmente sono tornato al mio primo interesse per la musica elettronica, nuova e sperimentale che è sostanzialmente iniziato con Luigi Russolo. Ho organizzato un festival l’anno scorso, in concomitanza con il 100 ° anniversario del primo concerto pubblico con Intonarumori. Attualmente sto facendo sessioni mensili sulla stessa scia.
Dove vivete attualmente? Riuscite a lavorare con la musica costantemente o si tratta di un continuo start/stop?
RB: I vecchi membri dei PWOG attualmente risiedono tutti a Tilburg e Joris Hilckmann vive ad Amsterdam. Con l’uscita del nostro primo demo (1989) in vinile per la Sacred Summits abbiamo parlato di come potrebbe essere una nuova avventura per i PWOG…
TF: Molto start / stop. L’ultimo progetto al quale alcuni membri della PWOG hanno lavorato per un periodo consistente è quello dei Dadavistic Orchestra.
C’è qualche pianificazione per un nuovo album sia nel breve che nel lungo periodo?
TF: Nel futuro imminente, no di certo. A lungo termine, chi lo sa?
Mi piacerebbe chiedervi se continuate a seguire la nuova musica e se c’è qualche scena, label, artista o genere che considerate particolarmente innovativo?
TF: Io non sono realmente interessato alle scene musicali e ad essere onesto non le seguo nemmeno troppo. A livello di cose che mi sono piaciute di recente, ho visto Klara Lewis all’Incubate Festival qui a Tilburg, lei è stata fantastica. In Italia c’è Mas Teeveh, mi piace molto il suo lavoro. Potrei andare avanti ad elencare un sacco di artisti che mi piacciono …. ma sarebbe noioso.
RB: Ho abbandonato la musica dance con la conclusione dell’esperienza coi PWOG, ma dopo aver ascoltato trip hop per un po, mi sono progressivamente interessato alla musica astratta ed alla Sound Art / installazioni, a vecchi maestri della musica elettronica ed alla musica concreta. Attualmente direi che i field recordings sono quelli che mi appassionano di più. Solo di recente house e techno hanno catturato la mia attenzione e le mie orecchie ed ho ripreso ad ascoltare diversi stili musicali per farmi una idea delle correnti attuali. Sono molto contento di aver scoperto Patricia su Opal Tapes; Max Ravitz sembra toccare tutte le corde giuste con me. Sempre su Opal Tapes, mi piace Wanda Group. Mi hanno profondamente impressionato i vari lavori di Giuseppe Ielasi. Helena Gough e Klara Lewis, per citarne solo un paio in più, creano roba eccellente e molto interessante!
RH: Mi piacciono artisti che esplorano nuovo territori musicali e/o sonori. A volte questo significa scoprire la musica che è già presente da qualche decennio come quella di Éliane Radigue, Alvin Lucier e Morton Feldman e qualche sorpresa si trova sempre su siti come SoundCloud
Recentemente avete messo in piedi il progetto Dadavistic Orchestra insieme ai The Black Dog, potete parlarci del concept alla base di tutto? E’ stato difficile lavorare insieme? Possiamo considerare chiuso il progetto o c’è nuovo materiale in arrivo?
RB: Noi (Robbert, Tim e io) non ci siamo approcciati ai The Black Dog come PWOG ma, come dice Tim sotto, come ‘ex membri di PWOG’ (c’è una differenza).
Il ‘suono rarefatto’ deriva dalla combinazione di cose che non erano concepite per essere combinate, in primo luogo. Noi tutti abbiamo caricato scarti di brani e frammenti di suoni in un server centrale.
C’era roba vecchia che era abbandonata in una cartella oramai dimenticata sul mio disco che improvvisamente ci è sembrata utile al contesto. Anche i nostri gusti individuali sono diversi, ma quando combinati assieme hanno prodotto quello che Robbert chiama ‘un felice incidente’. Non abbiamo lavorato fisicamente insieme e la comunicazione via e-mail richiede solo una forma diversa da quella che si crea quando ci guardiamo negli occhi a vicenda.
TF: Dadavistic Orchestra è nata dall’amore reciproco di tutte le cose dAdA e dal desiderio di fare a meno dell’onnipresente ritmo da pista su quattro/quarti che sembra dominare tanta della musica elettronica. Tutto il lavoro per DO è stato fatto via internet. Ci siamo inviati i file audio fra di noi e creato tutti i pezzi come fosse un collage. Questo processo ha richiesto un sacco di tempo per essere realizzato , ma penso che siamo tutti soddisfatti del risultato finale.
Abbiamo fatto uno spettacolo dal vivo (per Prescence Électronique a Ginevra, se volete vedere le foto andate sulla pagina facebook della DO) ed è stata la prima volta che l’intero gruppo si è incontrato di persona.
Non avevamo fatto le prove per quella esibizione ed abbiamo utilizzato lo stesso approccio di tipo collage sul palco con quattro computer portatili e altri apparecchi che alimentavano il banco del mixer FoH. In questo modo ogni performance risulta unica. Mi piacerebbe in futuro fare più spettacoli, ma per il momento DO è stato messo in letargo.
DaDa non è morto. Attento al tuo cappotto.
Dove avete registrato questo podcast e cosa potete dirci in merito?
TF: Abbiamo creato un processo simile a quello utilizzato per DO, ci siamo inviati tra di noi le nostre selezioni personali ed abbiamo partecipato tutti alla compilazione di questo mix. Penso che offra una buona indicazione di dove si trovino i nostri interessi musicali e speriamo che possa piacere ai vostri lettori.
RB: In aggiunta ritengo solo di dover citare le tue stesse parole Ivo “Ragazzi, ho ascoltato ripetutamente il mix e credo di aver capito perfettamente l’origine della musica dei PWOG. Davvero profonda ed intensa”
ASCOLTALO IN STREAMING:
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Tracklist:
0:00:00 Roger Doyle – Cantilena_ Parts I (excerpt) – Temple Music
0:01.04 Mudlogger – Greetings – My Friend and Me
0:03:37 WebSDR – Treated Radio – Static 1
0:03:46 ? – 11.11.12 #5 – ?
0:06:57 Bernard Parmegiani – Présence – Violostries
0:08:38 François Bayle – Intervalles D’Eau – Jeîta Ou Murmure Des Eaux
0:08:49 Taylor Duepree & Kenneth Kirschner – 03. 03.19.02 – Post Piano 1
0:11.32 Led Zeppelin – Whole Lotta Bongo
0:13:04 Skoltz_Kolgen – 06.02d – Post Piano 07:05
0:16:00 Taylor Duepree & Kenneth Kirschner – 01. 02.07.02 – Post Piano 1
0:17.38 KrAtOS – Angusto sarebbe il cielo – Seventh
0:21.23 François Bayle – Écritures Murmurées – Jeîta Ou Murmure Des Eaux
0:22:20 Sundui – The Khôômiy Lesson – Traditional Music of Mongolia
0:22.41 Remko Scha – Throb – Machine Guitars
0:27:11 Space Shuttle Launch
0:27.30 Tim Freeman – Messing About With Machines (excerpt)
0:33:24 Christian Kesten & Mark Trayle – No.1 – F23M-12: Field With Figures No.1-4
0:36:25 Current 93 – A. No Hiding from the Blackbird – Current 93/Nurse With Wound – 7″
0:36.37 Ernie Althoff – Sun Music – Heliosonics
0:37:45 WebSDR – Treated Radio Static 2
0:40.12 Antonio Zepeda – Danzando en el Templo Mayor – Templo Major
0:43:09 Gilbert/Lewis/Mills – Side B (treated exerpt) – MZUI
0:43:40 Gilbert/Lewis/Mills – Side A – MZUI
0:48:25 Herman van Straalen – Field Recording (Ambience for expo) – Exhibition ‘There’s a Spider in Me’
0:48:25 Reinier Brekelmans – Typewriter Clock (Ambience for expo) – Exhibition ‘There’s a Spider in Me’
0:49:28 Klara Lewis – Msuic 1 – Msuic EP
0:51:57 Bernard Parmegiani – Étude Élastique – De Natura Sonorum
0:53:46 Teg.Nr.2647.63.02.09.055.6 – Tension – Exhaustion (1986 Katharos Foundation cassette)
0:58:29 The Master Musicians of Jajouka – The Middle of the Night – Apocalypse Across the Sky
1:02:22 Fourcolour – Dip – Water Mirror
1:03:56 Giuseppe Ielasi – 12 (untitled) – 15 Tapes
photo by Inge Bekkers
Electronique.it is extremely proud to present the very first podcast ever recorded by the legendary Psychic Warriors Of Gaia.
A long time waited signal from the dutch group is finally here for your listening pleasure, and don’t forget to read the full interview!
Can you tell me how and when did you meet for the first time?
Reinoud van den Broek: In the early eighties we met in the local alternative (art/music)scene.
Reinier Brekelmans: See answer 5…
Tim Freeman: I met PWOG through my friendship with RH and knew Rv/dB from his job at the best record shop in Tilburg at the time (Tommy).
PWOG music has always sounded so distant from the techno and ambient sound produced in the same years in an anarchic and unconventional way. What’s the idea behind it? Was your mysterious music a message?
Rv/dB: We had been listening to music from all over the world and we were producing industrial soundscapes in which electronics had become more and more important. The upcoming of acid house inspired us to incorporate the beat into what we were already doing. Put simply; the message was to cherish the planet, life and enjoy it but at the same time to remain vigilant and critical.
Were you conscious of what you were creating?
Rv/dB: Yes, we consciously wanted to make dance music more meaningful and at the same time make industrial music more fun…. 🙂
RB: Yep, Reinoud nailed it, exactly my sentiment at the time!
TF: I certainly felt we were doing something different and original.
While digging infos about your live performances I came across your Italian show in 1996 where you played for an event called “Italian Society for the Study of the States of Consciousness ”, can you tell me how was this show and if there is any curious anecdote about your live-acts whenever you played here in Italy?
TF: I can’t remember that specific gig, sorry. I do remember touring Italy, we had many adventures there. Many anecdotes, indeed. But they would require a lot of text, and are probably only of interest to the people who were there at the time 😉 We were very lucky to have the able assistance of an Italian tour manager, shout out to Mara Z. I’m not sure we would have coped without her help.
RB: Ah yes, thanks to Ivo for sending that archive material, I now remember going to that venue, a cavernous place by the Po, and being stopped by three policemen. Tim Freeman talked us out of the situation by saying “scusi… sono artisti!”… can’t remember the gig though 🙂
As Tim says, we had many adventures in Italy, not all of them good I’m afraid, but playing at club Maffia in Reggio Emilia was the pinnacle of the two tours we did there. Good venue and enthusiastic crowd! Also the food, not to mention the grappa, was sometimes epic :))
What has changed in the meantime?
TF: Ummmm….a lot, and not so much. One big difference is the availablility of powerful computers and music production software. That didn’t really exist when PWOG were active. We used a hardware sequencer at first, and then an Atari 1040st. Very limited compared to today’s tech.
RB: Everything & nothing! (Sorry Ivo, the question inspires such answers 😉 Basically PWOG stopped in 1997 and we all went to lead our separate lives. I’m doing my own projects since 2007 (see: corpsflottants.wordpress.com – For an answer to the first question, also read the about page there) and of course Dadavistic Orchestra came along.
I’m exploring field recording based spatial composition at the moment.
Robbert Heijnen: Finally went back to my first interest in electronic, new and experimental music which basically started with Luigi Russolo. Organised a festival last year, to coincide with the 100th anniversary of the first public concert with Intonarumori. Currently doing monthly sessions in that same vein.
Where are all you based at present? Are you guys working on music all the time or it is just a start & stop parenthesis every time?
RB: The old PWOG members all reside in Tilburg now and Joris Hilckmann lives in Amsterdam. With the release of our first demo (1989) on vinyl by Sacred Summits we talked about what a new PWOG endeavor could be…
TF: very much start/stop. The last project some members of pwog worked on for a consistent period was DO.
Is there any plan for a new album in the nearest future or on a long distance period?
TF: near future, no. Long term, who knows?
Talking about new music, is there any scene that you like most? …label, genre or artist that you think are really innovative?
TF: I’m not really interested in scenes and don’t follow them much to be honest. In terms of artists I’ve enjoyed recently, I saw Klara Lewis at Incubate Festival here in Tilburg recently, she was great. In Italy there is Mas Teeveh, I enjoy his work a lot. I could go on and list a load of artists I like…. but that would be boring. 😉
RB: I went off dance music since PWOG ended but became, after listening to trip hop for a while, progressively interested in abstract music and sound art / installations, as well as the old masters of electronic music and musique concrète. Now, I mostly get fired up by field recording based music. Only recently house and techno caught my ear again and I listened to different styles to get an idea of the current field. I’m very pleased with discovering Patricia on Opal Tapes; Max Ravitz seems to tick all the right boxes with me. Also from Opal, I like Wanda Group. I’m impressed by Giuseppe Ielasi‘s diverse work. Helena Gough and Klara Lewis, to name but a few more, create excellent and interesting stuff too! (this list is by no means coherent and complete)
RH: I like artists that explore new musical and/or sonic terrain. Sometimes that means discovering music that’s already a few decades old like that of Éliane Radigue, Alvin Lucier or Morton Feldman or surprise finds on sites like SoundCloud
Recently you’ve teamed up with The Black Dog for the project Dadavistic Orchestra, can you please tell me more about the concept and the idea behind the rarefied sound of it? Was is difficult to work together? Has this project to be considered closed or will there be new material anytime in the future?
RB: We (Robbert, Tim and me) didn’t team up with TbD as PWOG but, like Tim says below, as ‘former members of PWOG’ (there’s a difference). The ‘rarefied sound’ comes from combining stuff that wasn’t intended for combining in the first place. We all uploaded loose tracks and bits and pieces to a central DO server. There was old stuff that was sitting in a forgotten folder on my drive that suddenly seemed useful. Also our individual tastes differ but when combined produced what Robbert calls ‘a happy accident’. We didn’t physically work together and communication via e-mail only takes a different shape then when looking each other in the eye.
TF: DO was born of a mutual love of all things dAdA, and a desire to dispense with the ubiquitous four to the floor rhythms that seem to dominate so much electronic music.
All the work for DO was done via the internet. We sent each other audio files and created all the pieces in a collage manner. This took a lot of time to do, but I think we are all happy with the end results.
We have done one live performance (for Préscence Électronique in Geneva, for pics check the DO facebook page), that was the first time the entire group met in person.
We did not rehearse that performance, and took the same collage approach on stage with four laptops and some other equipment feeding the FoH mixing desk. In this way every performance is unique. I hope we may do more performances in the future but for the moment DO is resting.
DaDa is not dead. Watch your overcoat.
Where did you record this podcast and what can you tell us about it?
TF: a similar process to how DO was created, we sent each other selections and compiled it all together. I think it gives a good indication of where our musical interests lie and I hope your readers enjoy it.
RB: In addition I think I only have to quote your own words Ivo “Listened to it many times and now I think I understand the origin of pwog music. really deep and intense” 🙂
STREAMING:
Tracklist:
0:00:00 Roger Doyle – Cantilena_ Parts I (excerpt) – Temple Music
0:01.04 Mudlogger – Greetings – My Friend and Me
0:03:37 WebSDR – Treated Radio – Static 1
0:03:46 ? – 11.11.12 #5 – ?
0:06:57 Bernard Parmegiani – Présence – Violostries
0:08:38 François Bayle – Intervalles D’Eau – Jeîta Ou Murmure Des Eaux
0:08:49 Taylor Duepree & Kenneth Kirschner – 03. 03.19.02 – Post Piano 1
0:11.32 Led Zeppelin – Whole Lotta Bongo
0:13:04 Skoltz_Kolgen – 06.02d – Post Piano 07:05
0:16:00 Taylor Duepree & Kenneth Kirschner – 01. 02.07.02 – Post Piano 1
0:17.38 KrAtOS – Angusto sarebbe il cielo – Seventh
0:21.23 François Bayle – Écritures Murmurées – Jeîta Ou Murmure Des Eaux
0:22:20 Sundui – The Khôômiy Lesson – Traditional Music of Mongolia
0:22.41 Remko Scha – Throb – Machine Guitars
0:27:11 Space Shuttle Launch
0:27.30 Tim Freeman – Messing About With Machines (excerpt)
0:33:24 Christian Kesten & Mark Trayle – No.1 – F23M-12: Field With Figures No.1-4
0:36:25 Current 93 – A. No Hiding from the Blackbird – Current 93/Nurse With Wound – 7″
0:36.37 Ernie Althoff – Sun Music – Heliosonics
0:37:45 WebSDR – Treated Radio Static 2
0:40.12 Antonio Zepeda – Danzando en el Templo Mayor – Templo Major
0:43:09 Gilbert/Lewis/Mills – Side B (treated exerpt) – MZUI
0:43:40 Gilbert/Lewis/Mills – Side A – MZUI
0:48:25 Herman van Straalen – Field Recording (Ambience for expo) – Exhibition ‘There’s a Spider in Me’
0:48:25 Reinier Brekelmans – Typewriter Clock (Ambience for expo) – Exhibition ‘There’s a Spider in Me’
0:49:28 Klara Lewis – Msuic 1 – Msuic EP
0:51:57 Bernard Parmegiani – Étude Élastique – De Natura Sonorum
0:53:46 Teg.Nr.2647.63.02.09.055.6 – Tension – Exhaustion (1986 Katharos Foundation cassette)
0:58:29 The Master Musicians of Jajouka – The Middle of the Night – Apocalypse Across the Sky
1:02:22 Fourcolour – Dip – Water Mirror
1:03:56 Giuseppe Ielasi – 12 (untitled) – 15 Tapes
photo by Inge Bekkers