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Single Reviews /

Various Enter The Plague

  • Label / MinimalRome
  • Catalog / MR027
  • Format / Vinyl
  • Released / 12/2014
  • Style / ,
  • Rating /
    8/101
Enter The Plague

Nell’affollamento sonoro che contraddistingue il nostro tempo, avere un’etichetta discografica significa darle un suono ed un’immagine netta e riconoscibile.
I ragazzi di MinimalRome questo lo hanno capito da tempo e hanno sempre curato in maniera impeccabile questi elementi distintivi delle loro produzione. Per fare questo non hanno badato a mettere assieme il meglio di quello che ritenevano fosse in linea con le loro idee, fossero queste anche provenienti da più artisti. Il che non voleva dire essere a corto di idee, ma anzi dare più spazio possibile a vari artisti esponendone il meglio.
In più di dieci anni di attività questo loro nuovo ep è il nono che propone brani di più artisti e la ventisettesima produzione totale di questa label romana.

 Various ‎– Enter The Plague Stavolta ci vengono proposte cinque tracce di altrettanti produttori: Heinrich Dressel, Antoni Maiovvi, Umberto, Alessandro Parisi e Vercetti Technicolor. Dressel ovvero Valerio Lombardozzi, una delle menti della label, ci propone “La peste”, un brano influenzato tanto dal maestro Carpenter quanto da tutta la schiera di produttori di colonne sonore italiani di film horror anni ’70. La cura generale dei suoni è ottima e la crescita del pezzo è emozionale quanto un cliffhanger cinematico.
A seguire ed a chiudere il lato A del disco, c’è Antoni Maiovvi, produttore inglese che gestisce la Giallo Records, ben conosciuta da queste parti. Il suo brano “Spitalfields 1665” parte con una bella ritmica originale che poi viene man mano soffocata da synth e arpeggi come nel suo stile, penalizzando il pezzo a mio parere.

Apre il lato B, Umberto, pseudonimo del produttore Matt Hill, che con “The American Dream Plague” modula il suo sound abituale su tonalità decisamente più aperte e solari regalandoci una piccola poesia sonora.
Ci pensa Alessandro Parisi a rigettarci nell’oscurità con la sua traccia successiva, “Calamitas Calamitatum”, un assalto sonico di ritmiche marziali e arpeggiatori killer di rara potenza e bellezza. Chiude il prduttore greco Vergetti Technicolor, socio di Maiovvi nella Giallo Records che infila una perla di dark disco con influenze ritmiche mediterranee come “Athens 430 BC” che sa di Giochi Olimpici e battaglie navali di altri tempi. in definitiva un ottimo disco che, pur rispettando le caratteristiche dei cinque artisti coinvolti, suona omogeneo e compatto come pochi.
Non fatevelo scappare anche perché è limitato a sole 250 copie.