Comincia una nuova settimana, finisce un altro mese, e di dischi L.I.E.S. continuano ad uscirne in quantità industriale. Quella che negli ultimi due anni era diventata la facile accusa a cui aggrapparsi a fronte della iper produttività di Ron Morelli sta invece ritornando ad essere il suo vero punto di forza, complice una serie di uscite veramente ottime (come quelle già analizzate a nome 45 ACP e Rebeval).

Questo nuovo dodici pollici scolpito dal chirurgico DJ Overdose (Creme Organization, Viewlexx, Murder Capital… intesi giusto?), qui sempre alle prese con la sua innata sagacia nel miscelare electro/bass e sonorità “hard”, riesce nella non facile impresa di dare nuovo lustro ad un sound (quello L.I.E.S., che tutti vogliono lo-fi, improvvisato, mal mixato) ormai saturo di proposte e infinite nuove labels.
Ci riesce riadattando alcuni templates nati nel lontano 2003, apparentemente creati per un vecchio progetto hip-hop curato dallo stesso Morelli, ma poi mai finalizzato.
Connessione nata da un viaggio a New York dello stesso Jeroen Warmenhoven, e da un tour lungo gli States in cui i nostri cementarono amicizia e comuni intenti.

Ma veniamo al disco: se l’opener “Brain Vs. Heart” rimane in territori electro basici ma certamente funzionali,  la titletrack “Hero’s Gone Mental” spicca come una delle tracce più “prodotte” dell’intero catalogo L.I.E.S., alternando chords dub e glitches a-là Autechre con risultati più che buoni. Impetuoso e sostenuto è anche l’andamento electro di “Heax-Hril”, (titolo che potrebbe essere stato partorito benissimo dalla coppia Booth/Brown, per dire), forse la vera “secret weapon” di tutto il dodici pollici, a cui segue la forse più stanca “Trails Of Tears”, tipico esercizio a bpm allentati e bassi ovattati.
In sintesi: forse funziona più l’accostamento stilistico tra etichetta ed artista che non il risultato finale, da cui era lecito aspettarsi cose enormi, ma il sospetto è che ritroveremo alcune di queste tracce in svariati mixes nei mesi a venire.