Vola alta la bandiera dell’House, sventolata in pompa magna da chi si prodiga nel diffonderne il verbo nel più puro dei suoi significati, robe che non corrono dietro a regole imposte ed a suoni confezionati in catena di montaggio ma fanno fede a combinazioni auree che circondano l’anima con quei vapori che la scaldano sino a farla bruciare.
Ed in Italia c’è un saldo portavoce che corrisponde al nome di Deep88 ed alla sua 12Records (ascolta il podcast esclusivo), artigiano sonoro vecchia maniera che nella forma più semplice che possiate immaginare, fa house.
In questo nuovo Ep raccoglie musica da giovani talenti, italiani e non, e li racchiude in un Ep dai caldi profumi autunnali. Rhythm 2 Soul inizia a distribuire tepore a suon di pads, un brano tanto semplice quanto efficace il suo Night Street, solco in grado di descrivere il termine Deep House rendendolo accessibile a chiunque grazie ad un classicismo senza tempo.
Sale di intensità Paul Moore girando il canovaccio bassistico in zona Chicago-89 sempre in un mood “classics” che sarà poi la chiave di lettura dell’intera compilation.
Slow Days di ReeKee torna a far fumare pads in quel crescendo angelico che è Italia in House al 100%, un tatuaggio-fotografia del saper comporre brani dal grande tiro melodico, quasi religioso. GoldFinger (al secolo Marco Erroi già su Common Series) mette insieme una romana traiettoria che nella sua discorsività sembra trasmettere odi di strade, osterie e vecchie botteghe.
Nasty Boy è melassa che cola, una figura deep morbida e struggente con il piano ad accentuare i picchi emozionali su un carrello ritmico limpido e semplice come dev’esser il suono di Jack.
Infine è il padrone di casa a raccogliere tutte le suggestioni in un brano, Tape#1 che è la summa di cuore e gambe in uno strascico di stelle che trascinano la brillante coda nel centro della notte.
Ci sono suoni che tornano ciclici seguendo trend programmati a tavolino, poi c’è chi persegue una strada, battendola sempre nel punto in cui si sente più a casa.