I primi due Lost Trax sono stati quanto di più vicino alla materia extraterrestre sia stato concepito nell’ultimo decennio in ambito techno-electro. Due ep fondamentali per capire l’evoluzione del sogno techno seguendo quell’ideale di futuro che ha sempre rappresentato un’ancora di salvataggio per l’umana anima. Un progetto tenuto da sempre segreto, anche se qualche idea ce la siamo fatta leggendo le rare interviste in giro per il web.
Poco importa, perchè questo è proprio l’esempio chiaro e palese di come la musica abbia un ruolo totalitario nelle comunicazioni firmate Lost Trax. I primi due episodi: The Saturiun System e Lost Trax 2 (entrambi per la SCSI-AV di Daryl Quayle) erano stati pubblicati a distanza di quattro anni l’uno dall’altro, rispettivamente 2006 e 2010, e da li in poi la tabella di marcia, seppur sempre centellinata, è diventata regolare, un Ep ogni anno, passando per la splendida Tabernacle con tre Ep (di cui due in split con i The Connection Machine) che hanno solidificato la presenza nell’universo elettronico con quella visione così eterea ed intensa con la quale questi lavori sono firmati.
E se i tre dischi su Tabernacle per certi versi hanno rappresentato una sorta di periodo di sperimentazione su forme leggermente diverse, questo Life Out Of Balance per la Frustrated Funk è l’esatto riallineamento di tutte le traiettorie. Un’ispirazione che torna a narrare ai massimi livelli, con tre brani che sono altrettanti fendenti che vanno ad intaccare l’animo.
Il brano che da il titolo al lavoro, Life Out Of Balance, è anche il primo solco del vinile ed intona un groove scientifico in un amplesso di sonorità acidule contrapposte a pads che sembrano canti medievali ed a rigide gabbie ritmiche che circoscrivono il tutto. E’ un momento di ascensione, liberarsi della muta terrena per abbracciare visioni superiori durante questi 10 minuti di accelerazione sensoriale.
It’s You apre il secondo lato in un crescendo di piccoli arpeggi e spirali nebbiose, con il ritmo scheletrico in sottofondo man mano sempre più marcato. E’ un perfetto equilibrio tra deep techno, electro e deep house, una zona franca dove le idee prendono una forma compiuta in questo alieno anfratto capace di liberare i pensieri e far lavorare la mente.
Out From Under va ancora oltre, in un palleggio di vitree sonorità che sembrano far galleggiare un’intera galassia, circondate da nebulose di synth e sfuggenti melodie.
Life Out Of Balance libera suoni che rielaborano una volta ancora idee e visioni che cercano di sfuggire ad un tempo in cui tutto è prevedibile, stantio, materiale, terribilmente terreno. Scoprite quant’è bello tornare a sognare.