New York
Chicago
Detroit
Den Haag
Single Reviews /

Various Letting Go

  • Label / Get The Balance Right!
  • Catalog / GTBR 002
  • Format / Vinyl
  • Released / 09/2015
  • Style / ,
  • Rating /
    8.5/101
Letting Go

Innamorarsi di un disco come #1 di Ever Moving è stata cosa facile e spontanea, magnetizzati dalla sua poetica e da quell’atmosfera temperata ed eterea emanata traccia dopo traccia, del tutto ignari di chi fosse il fautore di quelle istantanee dal più che marcato imprint drexcyano. A un anno di distanza, riprendiamo il discorso su questa fresca serie polacca che ad oggi si accinge a rilasciare la sua terza release.

Il primo singolo pubblicato nel 2014 e curato da Ever Moving, ci ha lasciati con un bel punto di domanda rispetto a ciò che sarebbe potuto essere il proseguo di un incipit così seduttivo: nel settembre 2015 è la seconda release a risuonare e garantirci ancora tanta qualità, questa volta con una release composita che che cavalca in pieno le onde deep-house, techno ed electro-funk dello 01.

Mutual Attraction,  ITPDWIP e Jeremiah R. i nuovi innesti, con Ever Moving ad aprire sul lato A: il secondo capitolo della Get The Balance Right!, dal titolo Letting Go, si definisce in un various che lega diverse anime ultramarine in cui ad aprire è proprio il label-head con Find A Way: essenzialità e leggerezza padroneggiano in una traccia contornata da field e sibili acquatici, dalle note tenui e dal timbro mite che fluisce su un groove ben assestato e viaggiante.

Segue Mutual Attraction sulle note di una traccia deep-house delicata, vera crema per i palati più esigenti: anche qui, tanta semplicità, ma efficacia da vendere. Il punto, infatti, rimane questo: spazio all’essenza e al richiamo viscerale di tempi che furono, come un flusso lento, caldo ed emozionale, che ti prende dentro e ti fa star bene.

Per la B Side, ITPDWIP, artista di origine greca, sconosciuto ai più, sfodera due tracce dosate, dritte verso quell’universo contemplativo che si dipinge di note nostalgiche e rassicuranti al medesimo tempo. Parliamo di Mne Ne Bolno (It Doesn’t Hurt Me) e Idata Stygos (Waters of Styx): brani che immortalano un opaco skyline detroitiano, riemergendo da acque meste e vacue. In chiusura, Jeremiah R. rivisita Waters of Styx e sottrae all’universo oceanico versi di primitive creature sottomarine: un esorto a non fermarci, convincendoci che non siamo fatti per vivere in superficie.

Il risveglio dalla prima ammaliante release e più dolce che mai: sebbene sia lievemente sfumato l’alone di mistero che teneva fervidamente accesa curiosità e aspettativa, le idee della label sono chiare e ci sembra automatico esaltarne sound e genuinità, spinti da un istinto passionale più acceso che mai.