Terzo italiano ad essere pubblicato sull’etichetta Russian Torrent Versions, il produttore Fabio Monesi, milanese e basato a Londra, regala un trittico di grande maestria house intitolato Palladium in uscita questo mese.
L’etichetta, parte del mondo L.I.E.S. del newyorkese Ron Morelli, si contraddistingue da sempre per i suoi centrini rossi con falce e martello emblemi di certo comunismo di matrice marxista. Non conosciamo il potenziale orientamento politico di Ron, né è nostro interesse scoprirlo, ma di sicuro si tratta di “versioni” techno e house dai toni ideologicamente più duri. Monesi gioca in casa: il suo groove, infatti, non seduce bensì sorprende, perché scandito da ritmiche che non fanno prigionieri. Fabio Monesi è da tempo un giovane molto dedito alla sua passione per la musica e con disciplina e costanza vi si approccia come se fosse la prima volta quando negli anni ’90 mette le mani su una vera consolle di giradischi Technics affascinato dalla musica dance e dalla figura del dj di allora.
Da ammiratore del passato non poteva che finire per mettere a punto uno studio composto in maggior parte da strumentazione hardware e analogica dove prendono vita molteplici sfumature di house dalle sue produzioni per le sue imprint Wilson Records e Hardmoon London – qui lo troviamo sotto la veste di Hissman con cui si allontana dai classici brani house – a quelle per altre case discografiche come Skylax alla più recente Russian Torrent Versions.
“Quest’ultimo EP per Russian Torrent Versions si contraddistingue per la sua velocità di creazione, è stato infatti creato di getto e ogni traccia è stata ideata e mixata in una giornata. A volte l’ispirazione è così forte che devo impormi delle pause forzate. “Acid Storm” è l’unica traccia che non è stata creata appositamente. La suonavo già da più di un anno all’interno dei miei live set ed era nata come jam-track proprio durante uno di essi. Ron, che ebbe modo di sentire la versione live, la volle subito. Un piccolo pezzo del mio live set (che è composto da inediti) vedrà quindi la luce e la cosa mi fa molto piacere.”
In “Palladium” EP Fabio Monesi sfoggia tracce più technoidi nel loro essere house con ritmiche in 4/4, potenti bassline, inflessioni acid e campioni vocali che infiammano la pista secondo i tradizionali crismi del genere.
Si parte sull’A-side con la title-track che sprigiona subito nell’intro
il ricorrere ossessivo del piccolo campione vocale, in loop per tutta la durata della traccia salvo alcuni break e l’outro, accompagnato poco dopo da pesanti kick in 4/4, linee di basso reboanti, clap secchi e closed hi hat in un ritmo costante e corpulento ma pur sempre sinuoso.
Si prosegue sul lato B con “Acid Storm”, ouverture di una melodia sensuale accompagnata dal flebile sample vocale cui si aggiungono in crescendo una “tempesta” acid smorzata, un beat in 4/4 e uno snare che ti prende a schiaffi. E poi il breakdown con il vocal del californiano Darin Pappas aka ITHAKA in “So Get Up” degli Underground Sound of Lisbon, sulla cui parola “blast” esplode il drop e tornano le atmosfere acidule più accentuate ma destinate però ad abbondarci sulle parole dell’ultimo refrain “Goodbye my friends, goodbye world”. Si chiude, oserei dire in bellezza, con “Blaxter Activity” dove regna un’atmosfera più oscura e cupa delle precedenti, esattamente a metà tra il suono della Windy City e quello della Motown. Non a caso il nome potrebbe essere una crasi del nome del produttore di Detroit Blake Baxter, simbolo delle influenze crossover del buon Fabio evidenti in questa chiusura dalle linee di basso incattivite e da un’ambientazione più cosmica.
In definitiva “house à la carte”.