Methane Sea è stato oggetto del desiderio quasi morboso di tutti i Detroit lovers del pianeta che frequentavano forum e mailing list giuste, questo sette pollici misterioso e rarissimo prodotto da Richard Davis nel 1978 è infatti l’unico documento in grado di far comprendere anche i ruoli all’interno delle future produzioni dell’uomo insieme all’amico Juan Atkins. L’avvento di discogs ha poi quantificato il tutto rendendoci partecipi di inarrivabili cifre sborsate per avere una prima stampa di questa primordiale dose di Cybotron.
Rik Davis ha diviso le fondamenta e l’ascesa del progetto Cybotron per molti anni, per poi rinchiudersi in un limbo apocalittico (è proprio il caso di dirlo) che manifestava attraverso il suo sito web pieno di indecifrabili progetti. Il sito è ora abbandonato, anche se cercando bene è ancora possibile trovare stralci di quel periodo.
Methane Sea viene oggi ristampato dalla Spanish Mission su vinile dodici pollici, e di fatto reso alla portata di quanti lo hanno sognato negli anni.
Musicalmente parliamo di due suite sperimentali nelle quali Davis fa viaggiare insieme voce (un grande uso del vocoder) e sintetizzatori, in uno strambo, aestetico e maledettamente sensuale funk extraterrestre.
I due brani durano poco più di cinque minuti e se da un lato, dopo tutti questi anni, possono apparire come esercizi di stile fini a se stessi, guardando più in profondità regalano l’idea di quello che fu un progetto destinato a cambiare la storia dell’electro e della techno, con quel connubio perfetto tra innovazione e tradizione funk e con uno sguardo visionario in grado di abbattere barriere stilistiche in nome di un suono che potesse dirsi libero.