Il nuovo lavoro di Ashley Burchett in arte Ø [Phase]. Musicista coccolato da artisti del calibro di Robert Hood, Jeff Mills, Francois Kevorkian, Adam Beyer, Dave Clarke e molti altri ancora.

Londinese, attivo dai primi anni del 2000, da sempre impegnato nelle retrovie come certosino ingegnere del suono, esperto di mastering ed editing, concentra il suo lato creativo nella produzione di brani techno dal forte appeal deep, un gioco di soluzioni ipnotiche estremamente innovative che affondano le radici nel minimalismo più colto.

Di spessore assoluto questa sua nuova produzione per la Token records, due tracce che sono altrettanti congegni di perfezione dinamica che ci fanno finalmente tornare a considerare con una certa percezione del vero il concetto di suono ridotto all’osso.

L’epicentro del lavoro mette in luce l’innata capacità di Phase di creare scheletrici vortici sonori che fondono, in una sorta di ipnotismo glaciale, melodia e ritmo.

La prova tangibile di ciò che descriviamo assume solida consistenza in particolar modo nella traccia Ryder’s Return, dove una serie di laser metallici accompagnano una cassa solidissima in un viaggio di oltre 8 minuti nei quali 2 synth in croce creano una suspance da pelle d’oca. Lo stesso Jeff Mills, dopo averlo suonato al Tresor di Berlino ha affermato di aver creato un’atmosfera incredibile.

At first light invece ripiega su un più suggestivo tappeto melodico ripetuto all’infinito su di una base dai connotati trance (fermo restando che di strutture finemente lavorate stiamo parlando).

Eccitante tool ipnotico per chiunque ami compiere il viaggio.