Il lavoro ruota intorno alla main track, “Moody Bang”, che viene servita in quattro differenti versioni.

L’original mix è un dub liberamente ispirato alla dance a cavallo tra gli anni 70 inizio 80 con uso di wah wah in sottofondo, qualche tastiera qua e là ed un gran giro di basso a dare l’andatura, ma l’impressione è che non riesca mai a decollare del tutto.

La “Langenberg’s Discoteca Mix” stravolge il tema originale e basa tutto su un sample ipnotico ripetuto ossessivamente su di un groove intinto nelle oscure trame dell’underground degli anni 90.

Il rigido inizio della “Tensnake Remix” fa presagire a una interpretazione “filo-techno” ma bastano poco più di 60 secondi per immergersi in piena atmosfera nu-disco con tom, snare, slap di basso e sax prettamente eighties.

Al contrario la “Dicky Trisco Re-edit” non si discosta molto dall’original version mantenendo gli stessi pattern ritmici e inserendo qualche tastiera in stile trance.Nell’ altra traccia: “Dolphy”, gli Ajello, puntano tutto su un secco giro di bassline che si districa in una selva di sintetizzatori che ci ricorda molto l’intro di “Supernature” di Jean Marc Cerrone.

Il re-edit di In Flagranti gioca con delay, sample e beat-repeating rispettando però le sonorità dell’originale.