Ambientato nell’unico degno parallelo della Blaxploitation stelle e strisce, ovvero il filone poliziesco anni ’70 italiano, troviamo questo racconto all’amatriciana caratterizzato da una serie di flash di lussuriosi pranzi bagnati da vino ed invasi da risa, donne affascinanti che nascondono le loro radici dietro il luccichio dei gioielli e lo sfarzo di abiti invasivi ed appariscenti. D’un tratto l’odore della borgata, il timore di uscire allo scoperto, le parole dette a “mezza bocca”, le  traiettorie di colpi esplosi dalle pistole Beretta.

Dopo quasi quarant’anni da quel periodo letteralmente di fuoco, sonorizzato da irraggiungibili compositori come Franco Micalizzi, Umberto Lenzi, Guido e Maurizio De Angelis o ancora Francesco de Masi, ma molti molti altri ancora, arriva il contributo della nuova scena elettronica per mano di un artista che ha sempre dichiarato apertamente di amare tutto questo patrimonio di suoni e visioni, Legowelt.

Da questo momento dimenticate tutto il resto e proiettatevi nell’ottica. Siete dentro ad una marcia electrofunk sporca, acida, grezza. Una compagnia d’ubriaconi, grasse risate, culi e tette abbondanti che tagliano il ritmo col tremore delle carni. Questo è il party godereccio di “Color Sound”.

”Chase On The Highway” è il primo degli inseguimenti, una Giulietta lanciata alla rincorsa d’una moto da cross, le chitarre impazzite i synth che sputano acido lisergico da ogni poro. E’ Trasfigurazione post disco è l’era delle macchine, un suono che ispirandosi al passato torna sul luogo del delitto parlando un linguaggio moderno. Legowelt quando tira fuori queste cose è puro genio, irraggiungibile ed inimitabile.

Cinque brani che sono uno spasso autentico; potenza, audacia, prospettiva e visione.
Lasciate che le sue esplosioni vi assalgano ed abbandonatevi totalmente a questo suono ricco d’energia.
Un’ultima cosa, se parliamo di ogni santa uscita della Minimalrome ci sarà un motivo.
Cercate di non arrivare per ultimi.