Arne Weinberg torna sul luogo del delitto costruendo 4 brani techno che guardano al futuro passando come di consueto per Detroit. L’uomo che ha già significato techno in numerose occasioni non perde un solo grammo del suo grande talento, mantenendo un’integrità emotiva che di volta in volta si rinnova con disinvoltura.
Questa è musica che tende a preservare il calore del suono per mezzo delle macchine analogiche, continuando però a viaggiare con lo sguardo rivolto in avanti. Weinberg riesce sempre a coniugare al meglio affinità emotiva a propensione dance, ne è un chiaro esempio la traccia d’apertura “Farcasting” che si mostra in tutta la sua bellezza sotto un groove complicato ed introspettivo che si sposa alla perfezione con la potenza delle ritmiche sempre immerse nel buio.
”Innermost Thoughts” è un tunnel senza fine dove i riferimenti ad alcuni miracoli ambient dei primi anni ’90 è chiara (vedi alla voce Global Communications) ma allo stesso tempo vi è una certa irrequietudine dentro la struttura ritmica ipnotica e spezzata. Grande brano.
Sul lato B troviamo la title track “Impetus”.
Un groove scheletrico che ricorda le cose di Omar S viaggia deciso in un turbinio di meteore deep che circumnavigano il corpo centrale del brano dall’inizio alla fine per una traccia che è pura ipnosi futurista.
Chiude il lavoro “Shattered” con il suo minimalismo sonoro che si scontra letteralmente con una sezione ritmica al contrario grassa e vaporosa.
Ancora echi di sonorità ambient ed un costrutto sonoro che per quanto intricato lascia intravedere il genio.
Uno dei migliori produttori techno in circolazione.