Solid Stone è il disco che non ti aspettavi. O perlomeno questo è quello che può apparire in superficie.
Parliamo ormai dei Commodity Place da tempo, produzioni in edizione limitata, esclusivamente in vinile, musica che definire seria è il minimo sindacale. Musica che deriva dalla passione, da un mix di background che abbraccia ad ampio raggio il suono, dal rock psichedelico all’ambient, fino ad arrivare alla techno.
Nei passati episodi abbiamo sognato grazie ad un sound espresso con soluzione di continuità, in un lungo, sotterraneo viaggio nel cuore dell’elettronica, in una serie di brani profondi ed estremamente sensuali che hanno solidificato l’esistenza in terra di questo ensemble che ha deciso di percorrere la strada più tortuosa con estrema nonchalance.
Solid Stone è un omaggio a tutte quelle persone che hanno scelto di perdersi nel suono.
E’ un brano concepito per il dancefloor, per quei momenti della notte in cui la tensione emotiva può farsi insopportabile, e la voglia d’esplodere in un lungo, interminabile ballo, rafforza la consapevolezza d’aver intrapreso come propria strada il futuro.
In questo disco c’è, insieme, tutta la rabbia, l’ipnosi, la profondità e l’indiscusso senso di appartenenza a qualcosa che trascende dall’essere materiale.
Questo è uno stato d’animo che ci è stato trasmesso, questo stato d’animo è semplicemente la techno, un pensiero, una scelta, che ti pone in vantaggio verso tutto il resto.