J. M. Davies in arte Datassette è salito alla ribalta con alcune dignitose uscite su Ai Records, anche se il suo omonimo album, nonostante viaggiasse su canoni qualitativi molto alti, lasciava qualche perplessità dopo alcuni ascolti.
Questo è il suo nuovo disco pubblicato per la sconosciuta Echoecho, ed è un capolavoro.
Partiamo dicendo che la sua musica ha inizio da molto lontano, ovvero dalla library music degli anni ’70, ed attraversa scenari ben noti come quelli dell’estetica kraftwerkiana. Aggiungiamoci che sicuramente il buon Davies sarà rimasto assai colpito dalla musica dei Joy Division o giù di lì e la sua mente ha continuamente elaborato questa serie di incipit per creare un nuovo modo di comunicare che potesse attingere da queste preziose fonti per poi tramutarsi in un suono nuovo.
Tutto inizia con “The Aviatrix”, un campione vocale preso da qualche antica litania, un organo dolce ed imperante, un piacevole rumore di fondo, poi un lacerante groove dipinto con il sangue. Un brano che potrà far saltare anche i nervi più saldi per quanto è profondo e sincero.
“Micro”, secondo brano in scaletta, stà lì semplicemente a ricordare la perfezione di alcune sonorità electro, un brano semplice quanto bello, dove un brevissimo interludio melodico vale un’intera esecuzione e ci ricorda come la musica può esser fatta di attimi, che appaiono e ci rubano il cuore.
Sul lato B veniamo travolti ed ipnotizzati dalle derive noise di “Human”, traccia tutta in evoluzione che riserva per la sezione centrale un corpo funk che farà smuovere anche i sassi.
“Weater Conditions” è una marcia subacquea che ci accompagna fino alla fine di questo bellissimo momento di musica elettronica creata grazie alla passione di un musicista che qui ed ora possiamo definire un maestro.