Jeff Mills ama la fantascienza. Non è un mistero. Nella sua lunga carriera a dedicato tantissimi dischi allo spazio ed in generale all’extra terreno. Anche in queso caso torna sul’argomento citando UFO, avvistamenti e corpi celesti.
Tre brani di techno pura come solo sa fare lui. Ora minimale nella struttura, ora ricca di aperture melodiche sospese e quasi incompiute. Comunque una musica sempre ipnotica, evocativa, che mescola l’estasi della contemplazione e la liberazione del corpo.
Come il Thomas Newton interpretato da Bowie, anche Mills è un uomo caduto sulla terra. Alieno nella sua stessa città e in sintonia non a caso con il Giappone, terra aliena e alienante per eccellenza. Non è difficile fare la stessa musica dopo quasi vent’anni, ma è veramente difficile farla ancora maledettamente bene.
Capolavoro.