“Et La Fleur” parte con un ritmo techno-balearico accattivante ma abbastanza comune, con l’innesto quasi immediato di un loop onirico.
Tutto nella norma, se non fosse che, intorno alla metà del brano, sbuca quasi dal nulla un campionamento letteralmente spiazzante, insolito quanto inatteso che, persino ad un primo ascolto distratto, riesce ad attirare l’attenzione. Per dovere di cronaca, il campionamento proviene dal classico ye-ye di France Gall “Les Rubans Et La Fleur”, anno di grazia 1964, e possiede il merito di porsi come uno stacco netto (e certamente originale), prima della ripartenza della cassa.

Pregio e prerogativa di “Et La Fleur”, traccia portante di questo ep di debutto sulla nuova etichetta Power Plant.
La Fleur, già metà del duo Housewives e attiva sia come dj in proprio che come dj sulla radio nazionale svedese con un seguito show radiofonico, svela senso del ritmo e della melodia notevoli uniti ad originalità ed eccentricità (almeno per quanto riguarda la title-track) non comuni.
Doti che l’hanno convinta a trasferirsi a Berlino per concentrarsi sulla produzione a tempo pieno.

Non è da meno lato b “Flowerhead”, house fresca, incisiva e con un campionamento vocale meno originale e più funzionale al brano, ma di sicura e immediata presa.