Gli Aufgang ammirati dal vivo al Sonar 2010 sono stati una rivelazione.
Se qualche mese fa, all’epoca dell’album di debutto, i miei dubbi riguardavano sostanzialmente quale tipo di pubblico fosse interessato alla loro proposta, ho scoperto che, oltre ad essere discretamente popolari e amati, le loro esibizioni live sono davvero memorabili.
Merito, in parte della peculiarità del loro suono tra musica classica e musica elettronica, in parte dell’energia sprigionata nei loro concerti dove l’impressione è quella di avere di fronte una rock band che sostituisce i pianoforti alle chitarre.
Il trio composto da Francesco Tristano (pianoforte), Rami Khalifé (pianoforte) e Aymeric Westrich (batteria) ritorna con un mini-album per ridisegnare i confini del loro universo sonoro contenente tre tracce inedite, una nuova versione di “Aufgang” e due remix di “Channel 7” (entrambe già presenti nell’album).
“Dulceria” è probabilmente la traccia migliore, un intreccio continuo tra sonorità elettroniche e gli onnipresenti pianoforte/batteria/pianoforte a delineare un suono costantemente in bilico tra melodia e sperimentazione.
“Auricle Dub” è la versione dub di “Aufgang”, title-track dell’omonimo album: una linea di basso in evidenza (rispetto alla preferenza accordata alla drum machine dell’originale) con echi di pianoforte che affiorano di tanto in tanto in superficie.
Le urgenze sperimentali ritornano in “Douce Violence” con accordi claustrofobici di pianoforte in prima linea su una base martellante.
“Warm Snow” è invece un’intensa sonata notturna per pianoforte e rappresenta il punto di rottura dell’ep, totalmente diversa dalle altre due tracce inedite a dimostrazione di quanto sia interessante e, per certi versi, imprevedibile il trio.
Con gli Aufgang in questo stato di grazia i due remix, affidati rispettivamente a Sutehk e Krazy Baldhead e accomunati dall’intenzione di trasformare la frenesia di “Channel 7” in suoni astratti, non brillano come avrebbero potuto in un altro contesto.