Fabrice Lig è uno di quei nomi cui il tempo non ha scalfito neanche un briciolo di quell’integrità che nei primi anni ’90 è stata rivoluzione ed innovazione, un artista mastodontico rimasto sempre con i piedi ben saldi al terreno, una discografia infinita sia a proprio nome sia come Soul Designer ma anche molti altri pseudonimi più o meno importanti.
Grande conoscitore delle dinamiche da dancefloor, negli anni ha maturato una scienza groovistica fuori dal comune, difficilissimo trovare un disco brutto tra le sue cose, magari lavori sotto tono, quello si, ma sempre ancorati a quella sapienza ed a quel senso del ritmo propri di chi della techno e dell’house è riuscito a coglierne l’essenza.
Questo nuovo lavoro sulla storica R&S è un macigno da dancefloor sostanzialmente techno con ampi riferimenti all’house e soprattutto con un groove ereditato dalla cultura electrofunk.
Il brano portante dà proprio il titolo all’EP, e stiamo parlando di circa 9 minuti di distruzione giocati intorno ad un crescendo di synth che trasportano notturni versi animali, cadenzati da una cassa plastica e scandita a meraviglia e da una stratificazione massiccia che fa salire la tensione finò all’esplosione in un ibrido fantastico di electro/techno/funk.
Uno dei più bei brani dance da tempo a questa parte.
B-side per Space Dimension Controller cui viene affidato il difficilissimo compito di remixare un monolite di tale portata, la loro è una scelta intelligente che spoglia la track della sua rabbia mantenendo però vivo un appeal funk che dà ancora senso ad un groove ovattato in pieno deep house style. Il brano fila liscio, ma soffre troppo la sfrontata bellezza dell’originale.
Uno dei must techno 2010.