Un risveglio a notte fonda, stimolati da una fonte di luce, parte da Torino, Andrea “passEnger” Di Maggio per guidarci in un viaggio che ha i colori, le sfumature e l’atmosfera di malinconica desolazione della madre patria Detroit. Black Varian è un brano che punta tutto sui sentimenti e su scritture melodiche che sembrano opera di un qualche prime number della motor city.
Il tragitto si sviluppa su un andatura perfetta per il dancefloor, con una ritmica robotica e potentissima.
Ma dove il ritmo sostiene il corpo guidandolo nelle movenze, passEnger si strappa il cuore dal petto per offrirci i suoi battiti vitali, quegli organi paradisiaci in pura deep techno memoria ad arrotondare ogni spigolo penetrando nei meandri più oscuri della mente.
Quando poi, dopo il secondo minuto, entra dal basso una nenia acida e minimale a giocare il suo contraccolpo tonale rincalzato in raddoppio dalle percussioni, beh avrete la sensazione di trovarvi in paradiso.
Il brano italiano più detroitiano di sempre.

Nella B side due remix ad opera di Paul Mac ed Estroe, il primo sintetizza gli elementi aggiungendo un eco in sottofondo a rafforzare la tensione, che dopo il culmine centrale sfocia in un profondo attacco di cassa per poi ripartire con il suo groove denso e rotolante.

Estroe punta invece sulla melodia mantenendo un andatura clap/cassa a tiratura europea per dare ampio spazio ad un vorticoso e crescente synth che sembra essere la via definitiva fino all’ingresso, sul finale, di un giro di piano quanto più romantico possiate immaginare che rende giustizia ad un remix altresì relegabile all’esclusivo uso da dancefloor.

Un disco essenziale per gli amanti della techno soul più ispirata e profonda.