Un lampo nel buio, Ashley Burchett centra senza il minimo errore un bersaglio che si chiama techno.
Quattro flash che esplodono quando è notte pesta, giungendo con la furia cieca della madre Detroit per poi insinuarsi tra le moderne pieghe della società, raccontandoci senza mezzi termini qual è lo stato attuale del genere che più di ogni altro ha subito attacchi nei fianchi scoperti, uscendone nella maggior parte dei casi sconfitto, ad uso e diffamazione di musica che non ha rispetto, non ha viso e non lascerà alcun segno nell’eternità.

Ø (Phase) è un giovane inglese che ha capito bene tutte le lezioni, è uno dei pochissimi producer che attualmente potrebbe rilevare un’eredità artistica importantissima come quella di Jeff Mills (che grazziaddio è ancora capace di regalarci dischi incredibili).
I suoi brani affrontano senza paura alcuna un discorso minimalistico fatto soprattutto di loop e groove, mantenendo però vergine un appleal funk che rende il tutto profondo e viscerale, come raramente abbiamo sentito ultimamente, azzarderei dicendo anche dallo stesso Mills.

Nel tempo ha pubblicato dischi senza mai esagerare con la frequenza, ed ormai, guardando a ritroso, troviamo le sue prime produzione già nel 2000.

Subtext EP è il suo nuovo gioiello, che in qualche maniera si lega ad una delle sue primordiali release, quella Katino 2 EP che è stato ed è tutt’ora un fulmine techno denso di groove funky.

Su tutti, spicca sicuramente “Futher Trials” uno dei più significativi brani techno degli ultimi anni, destinazione ultima di vari canali sonori sovrapposti con assoluta precisione in un furibondo affondo di 808 e giri di piano che sono vortici melodici di inarrivabile fattezza. La cassa è limpida, in raddoppio viene quasi da strapparsi la pelle di dosso. Dategli un Funkion One e vi farà morire.

Il resto è musica lontana anni luce dall’essere comune, descriverla è solo una perdita di tempo.
Leggi alla voce real techno.