Inutile starci a girare intorno, la Zooloft records è di fatto uno dei canali underground italiani più influenti e pressanti per quanto concerne il suono techno. Giorgio Gigli ed Obtane hanno a lungo limato i ferri per poter modellare a propria immagine e somiglianza il suono che doveva manifestare il loro credo.
E se nello spirito e nella mente dei due albergano demoni, mondi fantascientifici e variazioni tonali che hanno nel grigio il loro crepuscolo, beh possiamo affermare che le esternazioni sonore targate Zooloft sono pennellate che descrivono in maniera dettagliata i pensieri dei due artisti.
Questa è la sesta uscita della label, una navigata solitaria di Giorgio che, senza lesinarci la sua mente, ci fornisce materia per un viaggio nel futuro senza precedenti.
I tredici minuti di “Hidden in The Darkness” sono materia di studio e confronto per scrittori della portata di Asimov, non siamo lontani dall’immaginare questa musica come una perfetta colonna sonora del racconto di una vita futura, certo, una visione che descrive il lato B della questione, quello legato al momento della penombra, quello che ci conduce man mano ad abbracciare la notte.
Techno sintetica che disegna ampi spazi lasciando intravedere il dettaglio.
Particolari sopraffini fatti di battiti in lontananza, microscopici rumori organici, tic e diamanti. Ovunque circondati dalla linea di basso cha aleggia con consistenza gassosa per tutta la durata.
“Memory Shadows” è un fantasma tra le nebbie, un groove ipnotico ripetuto nell’eternità che lascia intravedere movenze setose tra raddoppi ritmici e suoni metallici che si dipanano con moviementi oscillatori.
Chiudono gli spettri di “Elsewhere” che ci confermano quanto sarebbe bene che Giorgio ci regalasse un album che lasci da parte le gambe per cercar di rivolgersi esclusivamente alla mente.
Prendete dall’armadio il vostro vestito nero ed andate a celebrare le tenebre.