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Single Reviews /

Ark Arkuarium

  • Label / Thema
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / Nov 2010
  • Style / , ,
  • Rating /
    9/101
Ark - Arkuarium

Dopo un tempo direi troppo lungo, torniamo finalmente ad assaporare vibrazioni funk dalla vecchia volpe francese Guillaume Berroyer in arte Ark. Un artista fondamentale nella metà degli anni zero, portavoce della ri-estetizzazione dell’house musicoperata attraverso un ottica funky minimale talvolta fino all’eccesso.

Un onda che vide il culmine in un album come Caliente, ancora oggi pregiatissimo disco da rispolverare per poter godere di un suono che sembrava voler abbattere alcune barriere creative che in qualche maniera si sono create intorno al suono minimale europeo, soprattutto quello che ha preso di mira l’house e la techno.

La forza di Ark, come quella degli artisti che gravitavano allora nella Circus Company come nella Telegraph, era quella di trattare in maniera estremamente creativa i segmenti sonori, decostruendo l’house e la techno per poi ricostruirla secondo specifiche dettate da un’intelligenza stilistica che affonda le radici nel groove.

Per molto tempo non abbiamo più sentito nulla da parte di Ark, tornato poi, nella scorsa primavera, con un nuovo scintillante album dal titolo Arkpocalypse Now, per la prestigiosa Perlon. Già nell’album era chiaro un ritorno in grande stile da parte dell’asso francese, che tornava così per farci drizzare di nuovo le orecchie ascoltando una musica ormai relegata in un lontano ed isolato angolo causa cattiva gestione da parte del mondo intero.

Ark spunta di nuovo, con questo Arkuarium, vinile in uscita per l’americana Thema, e direi che questa volta siamo di fronte ad un centro pazzesco. L’artista ritrova al 100% una linea sexy e potentissima marchiando di nuovo l’house music e tingendola di quella forza espressiva che ha fatto muovere i culi di mezza Europa in tempi non sospetti. Vien quasi voglia di tornare in un club e farsi una bella sudata, magari di nuovo ubriachi al ritmo di un suono che non conosceva confini e che anzi spingeva la mente a perdere il controllo. Alcuni lo troveranno Deep, altri ancora sottolineeranno una vena dub elegante e ben servita, io vi consiglio di coglierne il lato animalesco finalmente poco nascosto, sono sicuro che il buon Guillame ne sarà molto più contento.

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