Citata a più riprese come uno dei nomi emergenti da seguire con attenzione (non ultimo Clive Henry nell’intervista pubblicata su questo sito lo scorso mese), la giovanissima (solamente poco più che ventenne) Maya Jane Coles sfodera in “Humming Bird” un ep contenente cinque tracce che si equivalgono quanto a bellezza, varietà e spessore.
Dall’affascinante bossa-house di “Contradiction” alla title-track “Humming Bird”, ovvero il suono che ha permesso a Maya Jane Coles di farsi conoscere: deep house sensuale ed elegante, edonistica e ipnotica. “Humming Bird” incanta e rispecchia un modo brillante di assimilare e ritrasmettere la semplicità dell’essenza house.
Lo stesso mood che ritroviamo in “Lookin’ Out”, altro numero di deep house melodica con il contributo vocale della stessa Coles che non lascia scampo.
Ma il quadro non è completo: in “Nobody Else” la voce della produttrice anglo-giapponese diventa ulteriormente protagonista e fondamentale all’interno del luccicante vortice mid-tempo. Deriva che viene progressivamente completata in “You”, dove la voce di Maya Jane diviene nuovamente portante in un passaggio in cui scomodare il suono di Bristol degli anni novanta non sembra essere per niente fuori luogo.
Un nome, quello di Maya Jane Coles, da segnarsi e soprattutto un talento da non bruciare considerata la giovanissima età e l’album di debutto a cui pare stia lavorando da qualche tempo.